giovedì 5 gennaio 2023
Informazioni, critica e accadimenti, sull’arte e sull’opera Depopoliamo
di Renato De Paoli,
inserita nella mostra ART PASS di Vicenza-Urbino-Milano;
a cura di Paolo Apolloni
Iniziamo attestando che l’opera Depopoliamo dell’artista Renato De Paoli, residente a Vicenza ma con
origini e vicissitudini veronesi, ha una particolare importanza, non solo perché decreta un eccellente punto
d’arrivo delle sue ricerche artistiche, socio-culturali, e attiviste ma diventa manifesto programmatico della
mostra-progetto itinerante Art Pass, svoltasi tra Vicenza-Urbino-Milano, promossa da Paolo Apolloni e
Giovanna Giusto, con la collaborazione di Giancarlo Lepore e Catuscia Bucci, e la Galleria Celeste,
inserita nei progetti internazionali di Universal Love Project. L’aspetto ancor più straordinario è che la
simbologia segnica semplificata ma incisiva, libera e coraggiosa di quest’opera, dove la pittura applicata
liquidamente sopra a una base/supporto plastico di un cartellone pubblicitario/commerciale, di cui
permangono e in cui vengono riutilizzati gli stessi stilemi, amplificandone l’effetto visivo dissonante,
sposa perfettamente i concetti chiave delle nostre linee etiche e di ricerca di senso dell’essere, e del
progetto di Art Pass, profondamente contestualizzato in questo momento storico, politico e sanitario in
cui viviamo. E Universal Love Project accoglie e diffonde questi contenuti fin dalla sua fondazione,
perché essi appartengono a una vera ricerca d’arte contemporanea, umana, spirituale e sociale, non
allineata a leggi o dettami politici ed economici di mercato.
De Paoli si dimostra un artefice profondamente ispirato dagli ambienti più stigmatizzati in cui viviamo
oggi e sa riassumere, in pochi gesti spontanei, tutte le potenzialità di cui l’arte contemporanea necessita, e
che spesso sembra aver smarrito, o non più in grado di determinare, coraggiosamente, un vero linguaggio
catartico e leggibile a tutti.
Nell’arte di Renato forse quest’opera è in grado di riassumere e sintetizzare tutte le sue esperienze, già
caratterizzate dall’uso di supporti e materiali pubblicitari e di riuso, saggiamente conditi da segni e pitture
istintive ma calibrate. Sintonia ed essenzialità di segno-simboli-supporto, potrebbero decretare i parametri
critici più mirati all’opera Depopoliamo. Poi l’aspetto delle vicissitudini/accadimenti legati a quest’opera
superano la sua stessa ironia costitutiva di fondo. Si perché Depopoliamo fa da capofila nelle tre sedi
espositive itineranti e, tra un allestimento e l’altro, esattamente tra la seconda tappa, lo smontaggio a
Urbino e la spedizione-trasporto in direzione Milano, l’opera si spezza in due, per un effetto strano e
imprevedibile di errato appoggio/imballaggio, o più probabilmente uno strano colpo d’aria improvviso..
una rottura che però non è completamente catastrofica: un taglio abbastanza regolare che si è verificato in
una posizione che lo rompe orizzontalmente, di tre quarti, oseremmo dire quasi all’altezza del
punto/misura aurea (o punto ottico). L’artista, in sintonia con noi, informato dell’accaduto, contestualizza
l’evento ironicamente come facente parte di una perenne lotta artistico-mediatica, a cui fanno capo i
progetti e gli sforzi stessi di Universal Love e di Art Pass, più spiritualmente una lotta tra il bene e il male,
uno scontro tra verità e menzogne diaboliche e pianificate, onnipresenti ormai a ogni livello-ambiente. E
pur nella nostre piccole e ridotte possibilità di diffusione e risonanza, se messe a confronto con i poteri
occulti imperanti, anche quest’opera forse disturbava troppo le malefiche e martellanti campagne
mediatiche ormai globali.
Potremmo poi aggiungere ancor più simbolicamente ma fortemente ispirati dai sentori provenienti anche
dai testi apocalittici, sempre con ironia e coraggioso sarcasmo, che ora gli spiriti infernali son stati sciolti
e proliferano in ogni luogo e dove; questo è difficile da negare poiché certe giornate l’aria sembra farsi
veramente pesante, e tutto sembra esser sempre più strumentalizzato e negativizzato, da chi fa capo, e
coda, a questi progetti di morte, annunciati dagli stessi autori del deep state-nuovo ordine mondiale, da
cui questi piani ufficialmente partono. Niente paura comunque! Se questi sono gli ultimi tempi
apocalittici, poi il dragone infernale sarà incatenato per almeno altri mille anni, è sono già annunciati cieli
e terra nuovi, dove scorre latte e miele, le terre promesse dall’Amore Universale.
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