Dopo Bonaparte, ritornò in Romagna, da dove erasi sul momento spiccato, per le mosse di Alvinzi, e fece al solito diffinitiva la pace col Papa, il quale dimostrò sempre d'esser uno dei sovrani più avveduti e coraggiosi, ma le forze mancavano e il raggiro era all'ordine del giorno. Il Re di Napoli facendo la sua pace separata, abbandonò miseramente e traditoriamente gl'interessi del Papa, e forse i suoi propri.
A tali strepitosi, e complicati avvenimenti, era stupida l'infelice Italia, e già prevenendo un funesto destino non sapeva, che tacitamente argomentarlo, né niente fare per ovviarlo.
L' Imperatore ad onta di tanti discapiti in Italia elettrizzato dai vantaggi sul Reno decisivi, quantunque sempre sul proprio, conservava la sua costanza inamovibile di continuare la guerra, per cui tutti i troni gli dovranno o l'esistenza, o la destruzione, incitata e sostenuta dagli Inglesi, pensò dunque che il bravo e unico valoroso Principe Arciduca Carlo, passasse dal Reno a comandare l'armata d'Italia, con alcuni suoi valorosi battaglioni per impedire ai Francesi l'occupazione dell'interno della Germania. Ma esso trovò gli affari d'Italia in molto peggior stato di quelli che aveva trovato dapprincipio sul Reno. Bonaparte a questi indizi partì verso la Piave e si rimarcò, passando da Vicenza, che non volle vedere il Publico Veneto Rapresentante, ma solo i deputati della città, per ringraziarli delle cure, per approviggionare i suoi soldati, assicurandoli, che questa sarebbe l'ultima volta che avrebbe avuti tanti disturbi. S'incamminò esso sino nel seno della Germania, per cercarvi, come diceva, la pace. L'Arciduca framettendo poche resistenze, si ritirò sempre sino a sole 40 leghe distante da Vienna. Ivi non si sa se per battaglie, o per posizione, o per maneggi, o altro, certo è che questo punto è stato sempre coperto da un gran mistero, quanto nei Francesi quanto nei Tedeschi: si conchiuse certamente quando meno si credeva la Pace a Leoben ai 17 d'[Aprile 1797], cui si volle in seguito chiamare i Preliminari di Pace di Leoben.
Che faceva lo Stato Veneto in queste critiche contingenze? Io non ho colori onde dipingere, a onor del vero, un tal evento, mi attenirò solo all'universalità dei discorsi.
Erano 9 Mesi che le Armate Belligeranti, affliggevano il Veneto Territorio. L'esaurimento dell'Erario publico, la niuna lusinga di venire indennizzati dalle Armate, faceva fare dei passi al Governo non troppo concilianti e confortanti per la misera e tradita terraferma, derivanti però, com'essi dicevano da una reale impotenza. Eranoo dunque ridotte queste sudite Città a supplire a se stesse e a proprie spese a tutto, restando intatti, com'essi dicevano, i pubblici pesi a loro dovuti.
In mezzo a tali lagrimevoli dibattimenti, fra il Sudito e il Principe, Bergamo impensatamente, scosse il giogo Veneto e con 50 Bergamaschi andò ad assistere la rivoluzione di Brescia.
Sbalordito il Governo, spedì Provveditori in Terraferma e mandò a Gorizia l'ottimo Procurator Pesaro dal General Bonaparte, per intendere, com'erano le cose. Questo soggetto per i suoi principi non parve opportuno a tal affare. Ma già Bonaparte avrebbe dato a ognuno l'istessa risposta, ed è ch'egli non aveva alcun sentore di queste novità, che consigliava Venezia, di non tenere ristretta la sua sollecitudine alle sue sole lagune, e che mandasse pure della Truppa per ammansare gl'insorgenti, ed a riacquistare le sue Provincie.
Tutto ad un tratto Salò fece della resistenza ai Bresciani, che vennero a rivoluzionarlo, si batté e ne prese diversi prigionieri. Questi come tanti ribelli, passarono di qui, con tutta la formalità, trattati con rigore dal nostro Provveditor Straordinario Erizzo. Il Provveditor Battaja, ch'era a Brescia, lasciò prudentemente (chi volle maliziosamente senza riflettere che il nemicoo era forte in forze e in seduzione) Brescia e ritirò in confronto apparente di 50 soli Bergamaschi e fu perciò dai Veneziani richiamato e fatto per punizione Avogador. Fu posto, in suo luogo a Verona il Provveditor Giovanelli, e da noi l'Erizzo. Tutto a un momento, le poche truppe dello Stato Veneto, si pongono lentamente in marcia, si fa dei confusi preparativi di guerra e si ordina la leva delle masse generali. Tutto ciò, si diceva, per opponersi agl'insorgenti. Nulla si sapeva, sul ritardo delle progressive nuove di Salò. Le Truppe e le masse andavano per contrade insolite, ma il centro della difesa era stabilito nella disgraziata Verona. Qual momento per noi! Ignari di tutto, si vedeva una moltitudine inetta sull'armi, la confusione e l'anarchia a regnare. Il giorno 17 Aprile 1797 giorno, in cui si segnava a Leoben la Pace, nacque in Verona una scena fra alcuni Veronesi e Francesi per un preteso insulto di alcune femmine, ma in sostanza per un misterioso disegno, venne date alcune archibuggiate all'aria e tutto il Paese prese parte in questo dibattimento, ammazzando e inseguendo i Francesi. Questi si rinserrarono nei Castelli, che non vollero mai lasciar liberi ai Veronesi, per difendersi se arrivavano i Bresciani per rivoluzionarli, circostanza che sviluppa parte del mistero. L'orrore però di quei giorni fu terribile, si massacrarono da 400 Francesi con tutto l'odio, che avea eccitato la loro condotta, e il disordine e l'anarchia furono al colmo.
Si assicurava, che Bonaparte era in ritirata dalla Carinzia, che Landon scendeva vittorioso dal Tirolo e che l'armata Francese andava tutta a perire, col mezzo dei Veneziani, uniti agli Austriaci, come al tempo di Carlo ottavo. Tutto era viceversa presso i più accorti. Ma Verona riscaldata, era sedotta, ed acciecata e la sua fedeltà che sempre la distinse formò la sua rovina. Solo 2000 Francesi, discesero da Milano, ed essendo di ritorno dalla Carinzia, il General Vittor con 7 milla uomini, attesa la Pace sottoscritta, i Francesi sparsero, che circondavano Verona, come però stante la località potevano fare, e la ridussero a Capitolare. I Francesi dimostrarono di volerla fare con dell'umanità, ma l'Erizzo andato di rinforzo a Verona, il povero Contarini, e Giovanelli sedotti dal primo, dopo di averla firmata, con molto riflesso, ed espresso in un Articolo, d'essere i due Provveditori Erizzo e Giovanelli in ostaggio. Il Contarini rimaner nella sua carica di Capitanio, e che niuna persona e niun Cavallo dovesse per tre giorni sortir da Verona, colla conciliatoria di rimaner nulla la capitolazione, se ciò seguisse. Questi vili, e inumani, dopo di aver firmato, fugirono e lasciarono quel paese, sommamente fedele e suddito, in preda alla discrezione militare. I Francesi, mercé dei Cittadini che esposero se stessi per il proprio Paese, la trattarono bensì da Paese di conquista, e al loro solito, non con quei diritti, che una simile azione poteva dar luogo.
Dopo di ciò i Francesi s'impadronirono di tutta la Terraferma, la rivoluzionarono, la dilaniarono, e dichiararono la guerra a Venezia, ciò si eseguì nel giorno 25 Aprile 1797 dal quale io ho cominciato a scrivere questo giornale.
25 [aprile 1797]
Già si diceva ieri in Verona l’armistizio, e si credeva una composizione, attesa la voce della pace, sentita li 23 del corrente e si faceva una strepitosa processione a San Marco, quando questa mattina arrivarono fugitivi da Verona il provveditor Giovanelli col comico general veneto Stratico, indi il provveditor Erizzo col rappresentante Contarini; dicendo che tutto era perduto, e che i Francesi prendevano il possesso di Verona, essi fugirono subito come il lampo per Padova.
26 [aprile 1797]
Si raccontava confusamente la capitolazione di Verona, si gettava sciable e coccarde venete e si vociferava i Francesi a Villanova per invasarci, e a 23 ore italiane giunsero otto Francesi di cavalleria, unitamente ai cavalieri Enrico e Pietro Bissari, che andarono senza saputa di alcuno a Montebello coll’oggetto di rendere umani i vincitori, ma che fu un passo preso nell’universale per una genialità di partito. Il rappresentante Barbaro a tal annunzio fuggì a piedi per la porta di San Bortolamio. Questi 7 Francesi raggiunsero due miserabili cariaggi di Bodoli, e si alloggiarono, in casa Bissaro, dove si disse, che vi fu un club quella sera. Si sparse però che i Francesi venivano come amici, memori dell’ospitalità vicentina, et che il paese non avrebbe altro incomodo, che la delizia di cambiar governo. Il Vicentino sbalordito dimostrò tutta la prudenza, e la calma.
27 [aprile 1797]
In mezzo ai sforzati chiassi suscitati dal partito democratico si ha abbattuti tutti i San Marchi, e si hanno poste le coccarde nazionali. I deputati, il cui capo era il conte Giovanni Battista Fracanzani, sono andati incontro al generale francese Hoz, giunto a 19 ore, il quale pose la sua truppa di 2000 uomini fra Francesi e Polacchi in Campo Marzo, e andò ad alloggiare dal Cordellina: accettò il complimento e disse che restituirà la visita ai deputati alla loro residenza, ma non lo fece per i maneggi dei patrioti, che volevano soli dominare, e disponer di tutto.
28 [aprile 1797]
Questa mattina con sorpresa, ragiro e clamori si creò la Municipalità, protestando che tardando i deputati a farla i patrioti non potevano trascurare di supplirvi. Era l’intenzione dei Francesi di conservare il corpo dei deputati con delle aggiunte democratiche, anche per non innovare la maniera di esser provvisti. Vicenza tranquilla soffriva ogni cosa con pascienza e a stento i Patriotti trovavano un discretissimo applauso. I presidenti furono i cittadini Brunoro Muzani, Filippo Ceroni, Giovanni Scola. Arrivò in quest’oggi da Legnago la divisione del general Victor e vi fu una gran confusione per aloggi, viveri, ma si diceva che sarà l’ultimo passaggio.
29 [aprile 1797]
Partita la divisione di 7 milla: uomini del generale Victor, si è moschettato in Campo Marzo un soldato polacco per aver rubato a un francese. Si ha demolito da alcune frasche detti energici la statua di Pietro Pisani, ch’era sulle scalinate fatte a sue proprie spese alla Madonna di Monte.
Sono partiti li due cittadini municipali Enrico Bissari e Carlo Basso per Verona dirigendosi al general Kilmaine per ovviar la minaccia dello spoglio del Monte di Pietà, che si voleva eseguire dai liberatori del popolo, o almeno da alcuni esecutori di questa alta impresa.
30 [aprile 1797]
Sono venuti 2000 uomini della divisione del generale Baraguay d’Hilliers.
Arrivarono da Padova prigionieri gli Eccellentissimi Francesco Labia, ivi rappresentante, Alvise Contarini, e Leonardo Foscarini con due padovani capi della massa, accompagnati da 300 uomini e un cannone. Il patriotta Roselli con dei compagni, insultarono quest’infelici.
I schiamazzi democratici si fanno sentire, ma niuno fa eco.
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Après retour de Bonaparte en Romagne, où époques distinctes à temps pour les déplacements et Alvinzi diffinitiva habitude de faire la paix avec le pape, qui a toujours été l'un des dirigeants de plus de circonspection et courageux, mais n'avait pas les forces et L'escroquerie a été l'ordre du jour. intérêts traître Le roi de Naples par sa paix séparée, et misérablement abandonnés du pape, et peut-être la sienne.
Ces sensations, et les événements complexes, il était stupide malheureuse Italie, et déjà il ne pouvait pas empêcher un destin fatal, qui soutiennent tacitement, ni rien faire pour y remédier.
Le «empereur en dépit de la charge tant en Italie ravis par des avantages décisifs sur le Rhin, mais toujours sur la sienne, conservé sa constance inamovible pour continuer la guerre, de sorte que tous les trônes seront ou l'existence ou la destruction, et induits soutenu par les Britanniques, alors pensé que seul le brave et vaillant prince archiduc Charles, passa le Rhin à la commande l'armée d'Italie, avec certains de ses braves bataillons pour empêcher l'occupation française de l'Intérieur de l'Allemagne. Mais il trouve les affaires d'Italie dans un état bien pire que ce qu'elle avait d'abord trouvé sur le Rhin Bonaparte ces indices, il partit pour la Piave et fait remarquer, de Vicence, qui ne voulait pas voir Publico Rapresentante Veneto, seuls les Membres la ville, pour les remercier de soins pour l'approvisionnement de ses soldats, en leur assurant que ce serait la dernière fois qu'il avait de nombreux maux. Il marchait dans le giron de l'Allemagne, de rechercher, comme il le dit, la paix. L'archiduc framettendo peu de résistance, à la retraite toujours à seulement 40 lieues de Vienne. Il ne sait pas si les batailles, ou l'emplacement, ou à cheval, ou autrement, il est certain que ce point était encore couverte d'un grand mystère, comme en français que les Allemands: ils ont conclu certainement pas quand on a cru à la paix Leoben à 17 d '[avril 1797], qui voulait appeler après la paix préliminaires de Leoben.
Qu'est-ce que l'État de Venise dans ces éventualités critique? Je n'ai pas de couleurs pour peindre, pour être sûr, un tel événement, je attenirò que l'universalité de la parole.
Ont été de 9 mois que le conflit armé, en proie à Veneto territoire. Appauvrissement Trésor public, l'attrait d'être compensé par aucune armée, le gouvernement at-prendre des mesures pas trop conciliant et réconforter les pauvres et trahi le continent, quoiqu'il advienne, comme on disait une impuissance réelle. Eranoo ensuite réduit ces Ville sudite à remplacer eux-mêmes à leurs propres frais, à tous, restée intacte, comme on dit, le public en raison de leur poids.
Au milieu de ces débats entre les déplorables Sudito et Prince, Bergame inconsidérément, secouèrent le joug 50 Bergamaschi Veneto et est allé aider la révolution de Brescia.
Étourdi par le gouvernement, les fournisseurs envoyé en métropole et envoyés au procureur Pesaro Gorizia excellent point de départ du général Bonaparte, pour entendre, comment les choses. Ce sujet de ses principes ne semble pas approprié pour cette opération. Mais Bonaparte aurait donné à chacun la réponse même corps, et il n'avait aucune idée de ces innovations, qui a conseillé de Venise, de ne pas garder restreint son inquiétude à son lagunes soleil, et également envoyer des troupes à apprivoiser gl insurgés, et de recouvrer ses provinces.
Soudain Salo fait de la résistance à Bresciani, qui est venu de révolutionner, se sont battus et fait plusieurs prisonniers. Ces rebelles comme beaucoup, passés par ici avec toutes les formalités, traités avec rigueur par notre surintendant extraordinaire Erizzo. Battaja Le directeur, qui était à Brescia, prudemment à gauche (qui voulait malicieusement sans penser que la nemicoo a été forte dans la force et de séduction) et de Brescia à la retraite, comparativement à 50 seulement apparente Bergamaschi et a donc été appelée par les Vénitiens et sans punition Avogadori . A été mis en place à Vérone surintendant Giovanelli, et Erizzo nous. Tout à la fois, le peu de troupes de l'État de Venise, à la suite lentement, vous confondre les préparatifs de guerre et les commandes à l'influence des masses en général. Tout cela était dit s'opposer à agl'insorgenti. Rien n'a été connue, le retard de la progressive Salo nouvelle. Les troupes et les masses étaient inhabituelles pour les districts, mais le centre de la défense a été établie à Vérone malheureux. Quel temps pour nous! Ignorant tout, vous avez pu voir une multitude axe inepte, la confusion et l'anarchie règne. Le 17 avril 1797 jours, qui a marqué la paix de Leoben, est né à Vérone, une scène entre un peu de français et Veronesi pour une prétendue insulte à certaines femmes, mais, en substance, un mystérieux dessein, a donné un peu d'air et archibuggiate à travers le pays ont pris part à ce débat, chassant et tuant les Français. Ils se sont enfermés dans les châteaux, qui ne voulait pas laisser jamais Veronesi libre de se défendre en venant à révolutionner le Bresciani, développe fait qu'une partie du mystère. L'horreur de ces journées a été terrible, cependant, est massacrée par les 400 Français avec toute la haine qui avaient excité leur conduite, et le désordre et l'anarchie était à son apogée.
Assurez-vous que Bonaparte était en recul de Carinthie, qui est descendu Landon victorieusement du Tyrol et de l'armée française était tout à périr, par le biais des Vénitiens, a rejoint les Autrichiens, que le temps de Charles VIII. Tout était rentré au plus hautes exigences. Mais Vérone chauffée, a été séduit et aveuglé et sa loyauté toujours distingué formé sa chute. Seulement 2000 Français, descendants de Milan, et depuis son retour de Carinthie, le général Victor avec 7 mille hommes, dans l'attente de paix signé, la propagation français que près de Vérone, cependant, que l'emplacement parce qu'ils pouvaient faire, et l'a réduit à capituler. Les Français ont montré qu'il veut faire avec l'humanité, mais le renforcement Erizzo allé à Vérone, pauvre Contarini, Giovanelli et séduit par le premier, après l'avoir signé, avec beaucoup de réflexion, et a exprimé dans un article à l' surintendants et deux Erizzo Giovanelli otage. Contarini rester à son poste de capitaine, et que personne, ni aucun cheval on avait trois jours de Sortir Vérone, avec la conciliation de rester rien capitulation, si cela était à suivre. Ces ignobles et inhumains, après avoir signé fugirono et quitté le pays, extrêmement fidèle et soumis, sous l'emprise d'un pouvoir discrétionnaire militaire. Les Français, Merci pour les citoyens qu'ils se sont fixés pour leur pays, mais traités par le pays de conquête, et leur habitude, à ces droits, qu'une telle action pourrait entraîner.
Après que les Français ont pris possession de tous le continent, les a révolutionné l'arraché, et déclara la guerre à Venise, il est réalisé le jour le 25 avril 1797 à partir de laquelle j'ai commencé à écrire cet article.
25 [avril 1797]
Déjà, il a été dit hier à Vérone l'armistice, et croit à un règlement, compte tenu de la voix de la paix, a entendu 23 d'entre eux en cours et fait un cortège impressionnant de Saint-Marc, quand est venu ce matin, fuyant de Vérone avec le comédien Giovannelli administrateur général Venise Stratico, alors l'administrateur avec le représentant Erizzo Contarini, en disant que tout était perdu, et que les Français s'emparèrent de Vérone, tout comme la foudre, ils fugirono Padova.
26 [avril 1797]
Il a dit confusément la capitulation de Vérone, Vénétie rosettes et sabre lancer et on disait les Français à Villanova pour le pot, et 23 heures intervient huit cavaliers français, italien, avec Henry et Pierre Bissara Knights, qui sont allés à l'insu de toute personne à Montebello dans le but de rendre les gagnants de l'homme, mais qui a été une mesure prise pour le génie universel de la partie. Le représentant de Barbaro dans le présent communiqué ont fui à pied à travers la porte de Saint-Bortolami. Ces 7 français a atteint deux misérables Bodoli des wagons à bagages et rester à la maison Bissara, où il a dit qu'il y avait un club ce soir-là. Spread, toutefois, que les Français étaient comme des amis, conscients de l'hospitalité à Vicence, et que le pays n'aurait pas beaucoup de peine, que la délicatesse de changer le gouvernement. Les étourdis Vicentino a montré toute la prudence et de calme.
27 [avril 1797]
Au milieu de l'agitation soulevée par le Parti démocrate a essayé il a tué toutes les marques St., et ont placé les insignes nationaux. Membres, dont le chef était le comte Giovanni Battista Fracanzani, alla à la rencontre des Français Hoz générale, qui est arrivé à 19 heures, qui a mis sa troupe de 2000 hommes entre les Français et les Polonais dans le terrain dans Mars, et est allée vivre en Cordellina: accepté le compliment et lui dit qu'il va revenir à la visite des députés à leur résidence, mais il ne équitation pour les patriotes qui voulaient simplement dominer, et tous les disponer.
28 [avril 1797]
surprise ce matin, sont créés et la municipalité ragiro clameur, prendre le temps de protester que les législateurs de faire les patriotes ne pouvaient négliger à remplacer. Il a été l'intention des Français pour conserver le corps des députés avec des additions démocratique, même pour ne pas innover la manière dont doivent être fournis. Vicenza tout calme souffert avec pascienza et les patriotes ne sont guère des applaudissements discrets. Les présidents étaient des citoyens Brunoro Muzani, Filippo Ceroni, John Scola. Il est arrivé aujourd'hui à partir de la division du général Victor Legnago et il y avait une grande confusion pour le logement, la nourriture, mais il a été dit à la dernière étape.
29 [avril 1797]
Game Division 7 Mill: les hommes du général Victor, vous et fusils dans le Champ de Mars un soldat polonais pour avoir volé un Français. Il a démoli certaines branches telles statue énergique de Pierre Pisani, qui a été fait sur les mesures à ses propres frais à Notre-Dame du Mont.
Ils ont quitté les deux citoyens et les administrations municipales Bissara Henry Charles Bass à destination de Vérone au général Kilmaine pour contrer la menace de l'examen du prêteur sur gages, vous envie de courir par les libérateurs du peuple, ou du moins certains de cette entreprise très performante.
30 [avril 1797]
Ils sont venus 2.000 hommes de la division du général Baraguay d'Hilliers.
Excellences les prisonniers sont arrivés de Padoue Francis Labia, y compris des représentants, Alvise Contarini, et Leonardo Padoue Foscarini deux dirigeants de la messe, accompagné de 300 hommes et un canon. Le patriote Roselli avec leurs pairs, ce insulté malheureux.
Le vacarme de la démocratie se font sentir, mais personne ne fait écho.
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