Il Premio di Afrodite, la percezione simbolica
Concorso d'Arte Contemporanea 2010
Palazzo Valmarana Braga corso Fogazzaro, 16 Vicenza
Mitreo di Iside,via Marino Mazzacurati 61-63 Roma .
Sabato 27 marzo 2010 alle ore 18.30 nel palazzo palladiano Valmarana Braga, corso Fogazzaro, 16 di Vicenza sono stati annunciati i vincitori del Premio d'Arte Contemporanea, Afrodite, la percezione simbolica. I sei vincitori assoluti sono stati selezionati dalla giuria di noti professionisti che si occupano, a diverso titolo, dell'immagine contemporanea: la giornalista Maria Lucia Ferraguti, gli architetti Maurizio Molini e Laura Leone , la gallerista Marta Longo, l'artista Roberto Floreani, l'editore Pietro Negri, la storica Anna Maria Ronchin curatrice del Premio .
Sono stati 36 i finalisti del Primo Premio Afrodite selezionati su 208 candidati, provengono da Roma, a Firenze, dalla Sicilia alle Venezie, a testimonianza del carattere nazionale della manifestazione che, grazie alla straordinaria qualità delle opere esposte, si afferma in città come punto di riferimento per l'arte contemporanea. I finalisti del Primo Premio Afrodite sono stati scelti per l'abilità e la capacità di tradurre in immagini simboliche le conoscenze, le intuizioni e le scoperte della mente, proprio come facevano gli artisti del Rinascimento, per questo è stato scelto il palazzo palladiano Valmarana Braga, per la presentazione della mostra, avvenuta il 6 marzo scorso. La selezione riflette lo sviluppo del linguaggio artistico contemporaneo e il percorso espositivo valorizza la poetica dei singoli artisti, suddivisi in tre categorie: l'arte nigrescente, rubescente e albescente.
Gli artisti:Rita Pierangelo con l'opera "L'Egoista"2006 e David Dalla Venezia con "Autoritratto" sono stati i vincitori della categoria arte nigrescente poichè la loro estetica esprime la pulsione della trasformazione creativa.
L'arte rubescente, concepita come effetto della comprensione e del de-condizionamento dagli schemi di pensiero utilitaristico, è stata magnificamente rappresentata dagli artisti:Sonia Strukul, con l'opera "Trasformazione" 2009 e da Daniel Lifschitz, con "Natura morta"
L'arte albescente è il compimento dell'opera dei filosofi, quella che gli artisti rinascimentali stabilivano con le relazioni non solo tra immagini diverse, ma anche tra le stesse arti, come la pittura, la musica, l'architettura, l'astronomia ed erano così capaci di esprimere la personale visione della vita, quali gli artisti premiati in questa categoria: Lamberto Melina, con il dipinto "Giuditta e Oloferne. Humana XXXVI" e Roberta Serenari, .
Se la bellezza di Afrodite è visibile attraverso la luce, che domina il mondo fisico, e illumina i segni del reale nel loro duplice aspetto di forma e di significato, la presente mostra documenta le tendenze e i messaggi emergenti dell'arte agli esordi del III Millennio.Come non ci fu frattura, ma contrapposizione dialettica di più tendenze artistiche tra le due metà del Novecento, così c'è la continuità della ricerca estetica che si riverbera nel nostro secolo, nella città rinascimentale per eccellenza: Vicenza. Il percorso espositivo nel palazzo palladiano Valmarana Braga non segue la tradizionale successione cronologica di personalità o di movimenti, ma piuttosto una categoria estetica, mobile e sempre rinnovata, propria del linguaggio poetico dell'arte visiva contemporanea. In un'epoca in cui i valori sono quasi solo economici sottolineare il valore universale dell'Arte, appare un'impresa titanica, ma possibile e influenzata, comunque, da filosofie, culture del passato e dalle avanguardie.
Al Premio Afrodite , la dea greca è accostata ad una facoltà della mente: la percezione simbolica,che esonera, sostituisce quella motoria, e impone per se stessa la duplicità della figurazione, ciascun segno è composto di materia, sostanza e di significato spirituale. Le figure simboliche e il pensiero analogico, che procede per somiglianze, sono stati strumenti di conoscenza per gli artisti del Rinascimento e di ogni epoca, poi sono stati utilizzati dagli analisti del Novecento per indagare le complesse relazioni tra gli individui, tra i gruppi sociali, proprio perchè capaci di superare le regole e le convenzioni che limitano, di per se stesse, la comprensione della reale condizione umana. Dopo che il tempo ha separato e diviso le cose, gli interessi, le passioni degli uomini, avviene la coscienza intuitiva della fugace belle, così aerea e impercettibile da risultare impossibile catturarla,eppure visibile ancora nell'armonia dissonante dell'arte contemporanea con le opere premiate nell'attuale Primo Premio Afrodite, la percezione simbolica, che avrà come prossimo apputamento la mostra dei sei finalisti al Mitreo di Iside,via Marino Mazzacurati 61-63, Roma il 18 giugno 2010.
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