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lunedì 16 febbraio 2015

Giornale _ Mirto Sardo, rinnovella Ottavia Negri Velo.

Mirto Sardo _ Intervista Radio Oreb _   _ 16 febbraio 2015_ ore _19,30 _
rubrica radiofonica vicentina "Popoli e paesi" _ Radiofonica : Per approfondire :  Il diario in rete_ www.bonaparteavicenza.com _ A stampa edita dall'Accademia  di Vicenza _ a cura di Tipografia ESCA _ Santa Lucia Vicenza_
Intervista a cura Giorgio D'Ausilio.
Diario inedito di Ottavia Negri Velo
Domanda : Quanto tempo ha impiegato?
Risposta: Mi è costato 14 anni di ricerche.
 Mi interessava rinovellare un'opera completamente inedita e dimenticata.
Manoscritto  ben scritto. Non si capisce perché non fu mai divulgato ed editato.
Ottavia  è madre di Girolamo Egidio Di Velo .
Il Figlio di Ottavia Negri Velo ha conservato fama, al contrario Ottavia sua madre   è caduta nell'oblio quando invece per quest'opera ha  dato una memoria e un contributo  non indifferente alla ricostruzione di un periodo buio e confuso della storia Veneta e  Vicentina degli anni della caduta della Serenissima Repubblica veneta e l'avvento   delle occupazioni Napoleoniche e  Asburgiche.
Ottavia negri Velo grazie al suo "Giornale" restituito alla stampa e al WEB getta un grande luce e scopre grandi e infinite  pagine sepolte di  Storia Patria.
Domanda: Cosa descriveva del giacobinismo?
Risposta: Ottavia Negri velo ha descritto la vita di quel tempo vista dall'angolazione  aristocratica. La vita vista da una aristocratica illumina anche sugli aspetti popolari delle vicende accadute e anche traccia il  profilo della nobiltà vicentina e anche del giacobinismo vicentino.
Domanda: Maestro Sardo, possiamo dire che l'opera è assai corposa. Da dove è partito questa ricerca, questa idea che  ha il merito di far affiorare miserie e debolezze, sconosciute del periodo 1796_ 1814.
Risposta: il 31 dicembre 1974, ero  insieme a insigni professori e  importanti  giornalisti  a Padova, uno di loro mi interpellò circa la  demolizione delle mura di Padova da parte  di Napoleone.
Io ( Mirto Sardo)  risposi che di quella vicenda non sapevo nulla ma mi sarei prontamente documentato. Questa scintilla mi ha solleticato, e sollecitato, così   il mio interesse divenne presto meta delle mie lunghe e infinite ricerche di  traschrizione metodica e fedele.
Domanda  I giacobini , si parla problemi  che  vi furono e chi erano, coi loro ideali di libertà?
Risposta, Per esempio un ramo della famiglia Bissari ssposò la causa Giacobina. la famiglia è quella che ha lo stemma dei Bissari che  portano  appunto le Biscie.  Due bisce  su  campo bianco.
Intendiamoci sui giacobini, tutti quelli che parteggiavano c per le idee  delle rivoluzione non erano estremisti  e   amanti della ghigliottina qui in Veneto. C'era chi , allora  voleva equiparare ed eguagliare la nobiltà Veneta  della Repubblica Veneta. Ottavia cita i Conti Bisari Nobili, che  furono dei giacobini filo francesi.
Domanda: Che fine fece questo ramo della famiglia Bissari?
Risposta . Il feudo dei Bissari era tanto in depressione , gli stessi avevano dimezzati  i loro poderi in precedenza e non avevano i 1500 campi che avevano in precedenza. In quest'epoca erano rimasti proprietari di  600 campi ridotti poi a metà.
Erano tutti cavalieri di Malta, Avevano grande prestigio, rinomanza, e contatti internazionali ad alto livello. I cavalieri di Malta dovevano appunto andare a Malta, e fare  la loro visita.  Venivano a contatto con  tutti.
A Vicenza come altrove vi erano oltre ai segreti, ma non molto "circoli Giacobini" ma anche i liberi muratori alias  massoni , tutte società che si riunivano  in segreto _: Il ramo dei  Bissari  che aderì alle idee giacobine, poi pagò.
Domanda ..Ma questi Bissari volevano promuovere cambiamento politico governo Vicenza?  Con la sua cultura smisurata  Mirco Sardo ci può raccontare la situazione economica.
Risposta  Vicenza  tra il 1796/ 1814  contava 28/30.000  abitanti, _ A dirigere la città Veneta v'era un Capitanio  militare , i un  podestà  civile_ Vi era un consiglio dei 500,  che poi eleggeva i 150. essi si spartivano le cariche. Le cariche erano  onorifiche.
In questo periodo s arricchiscono e  subentrarono con la classe Nobile i commercianti. per esempio  i Leoni Montanari, accrescono i potere economico e con il censo e giusti matrimoni, acquistano i titoli nobiliari. La loro impresa da  piccola, diventa via via, grande impresa. Così i nobili più arricchiti sposando le figlie dei Nobili,  acquistavano la nobiltà.
Domanda in questo libro, intreccia avvenimenti storici, che narrano tra l'altro l'avvento del generale Bonaparte ma  che cosa fece Napoleone  a Vicenza?
Risposta
Caduta la repubblica Veneta , il veneto divenne  luogo di  passaggio invaso  dai Francesi che  vennero e si ritirarono  varie volte a Vicenza e da Vicenza. La prima volta Vicenza fu luogo di transito per le truppe di Napoleone che discesero da Bassano, ma  nella   primavera del 1796 si fermarono prima e Vicenza non fu invasa. per far capire le velleità giacobine narro  per esempio il manifesto , che pubblicato venne subito ritirato, quello che  aboliva il dazio.
Si nel 1798,  uscì un manifesto  che aboliva il dazio.
in questo tempo si cominciò ad introdurre i numeri per le case , quello che oggi chiamiamo  la numerazione civica, che cambiò l'uso precedente. Così pure la lettura delle ore e venne introdotto l'uso della lettura dell' Orologio attuale come noi lo conosciamo.
Domanada: Furono aboliti i conventi in quest'epoca?
Risposta : La soppressione   avvenne più oltre dal 1805 al 1810 _ Aggiungo che già ai tempi della Repubblica Veneta vennero soppressi.
Domanda, Usanze, del 1700,  è d'accordo che Vicenza era in un limbo nei rapporti?
Riposta. Si Vicenza piomba in un primo lungo limbo lungo 17 anni. Poi ancora mentre qualcuno   sperava e proponeva il ritorno alla vita  precedente.
Domanda.. Napoleone fece il sua la Repubblica Veneta ma  ceh dimensioni economiche ebbe questo?
Risposta. Francesi e Austriaci stabilirono  in Vicenza 15.000  soldati. Le truppe austriache e francesi continuavano ad andar avanti e indietro_ Gli eserciti egli ufficiali  dovevano essere sfamati e alloggiati a spese dei veneti. Si pensi poi alla necessità di reperire foraggio per  Cavalli. I cavalli servivano  per i  trasporti. I Cavalli venivano requisiti. Vi era la necessità di centinaia di carri di fieno. per esempio in piazza ci stavano  50 carri. Nel 1810 questo  deposito prese fuoco, le  fiamme erano così alte che, racconta la cronista,  "potevo leggere a casa mia"
Concludo con la domanda , Le do atto Maestro Mirto Sardo  della sua grande pespicacia , e pervicacia, così che  vale la pena di avere nella propria biblioteca (trovando qualche copia) perché questo livvro  merita, di essere letto, anche per la sua   corposità, la dovizia di particolari descritti. Io le chiedo, quale pazienza ha profuso lei per scoprire e cerare le sue fonti?
Risposta. Andai in Bertoliana, ebbi completa carta bianca dall'allora Direttrice Dott. ssa Laura Oliva e della Signora Galante, che miset a dsiposizione ogni fonte. Mi hanno dato un elenco testi a stampa,  (1970) e di  manoscritti, tra essi trovai  doveroso portare alla luce  l'inedito di Ottavia Negri Velo _
Domanda, nel suo libro, non si trova nelle  librerie, anche se è stato pubblicato alla fine del 1996_ nel duecentenario_   della fine della Repubblica Veneta avvenuta tra il  1796_1797 _
Risposta: Chi vuole leggere e avere conoscenza  di questo testo può attingere  , leggendo tutto il  libro l'ho messo a disposizione gratuitamnte per tutti e visibile in tutto il mondo è a disposizione " Il diario in rete "  basta colelgarsi al sito  www.bonaparteavicenza.com . A questo indirizzo ho meso adisposizione di tutti il mio lavorio di ricerca durato in 14 anni. Il  sito  mi è costato 4 anni di lavoro.
Conclusione.
Plaudo a Mirto Sardo al quale va il grande merito per l' esplorazione culturale avvenuta a Vicenza, con le contraddizioni sociali. Questa testimonianza sarebbe  ancora sepolta se non le avesse  riportate alla luce  Mirto Sardo.

Appuntamento a lunedì prossimo.

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