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venerdì 15 novembre 2019

Scultore Giacometti in mostra alla Gran guardia , Verona

Giacometti in mostra alla Gran Guardia di Verona
in Piazza Bra dal 16 novembre 2019 al 5 aprile 2020.
Sboarina sindaco di Verona , Goldin curatore della mostra.


Capolavori dalla Fondazione Maeght.
Inoltre sono esposte alcune opere di Chagall e di Kandinsky in quanto
contemporanee a Giacometti.
Giacometti è uno scultore che ti acchiappa al cuore. I corpi raffigurati dalle
sue sculture sono scarni, longilinei, consumati dal tempo e dallo spazio, dal
lavoro e dalla vita. Sono corpi fragili. Possiedono una spiritualità ascetica e
monastica MEDIEVALE, sono privi di orpelli e barocchismi. Qui nasce la loro
potente espressività sia del viso che del corpo. Questi bronzi sono come i
tronchi degli alberi, rugosi sbalzati dal vento, dalla pioggia e dal sole.
Secondo me lo scultore nato in ambiente artistico, figlio d’arte (da parte del
padre), porta nelle sue opere quel timbro asciutto e privo di orpelli
dell’ambiente montanaro
del suo paese d’origine. I busti sono molto espressivi sintomo di uno slancio
affettivo forte dell’Autore nei confronti dei familiari e amici quivi rappresentati.
Notevoli sono le sue matite su carta che ritraggono nature morte, ritratti.
Nel tempo di Giacometti troviamo anche opere molto interessanti ed
espressive. Per esempio le sculture di Alexander Calder che raffigurano degli
animali. Oli su tela di Chagall, Kandinsky, Braque e
Miro’.
Una mostra notevole e pensata con il cuore.
Un invito quindi a visitarla.
Nadia Vanini
Verona, 15 novembre 2019

martedì 25 giugno 2019

ART PRESS VICENZA   PALLADIO 

RENATO DE PAOLI


ULTIMO GIRO DI TANGO A 


VICENZA

La pittura di Renato De Paoli è partita dal figurativo. Vedi il bellissimo quadro NIZZA ed altri. La stazione, la ferrovia ecc. in stralunati colori brillanti e accesi.







 Nel corso del tempo la sua pittura è virata sui ritratti.
Volti di donna in forma di caricatura.
Sempre è rimasto in lui l'amore per la pittura geometrica.
Quindi i palazzi antichi, scorci di contrade di paese e di città.
Ora l'approdo, l'ultimo giro di tango, alla pittura astratta.
Colori sempre luminosi in pennellate larghe e consistenti.
E. Vedova e J. Pollock capostipiti di questa pittura mai avrebbero pensato che a Vicenza un allievo seguisse le loro orme. In modo eccellente, direi e con uno stile personalissimo. 
Improvvisando e sfogando la propria mente in queste ultime opere si capisce che l'artista ci dona la possibilità di vedere raffigurato in questi quadri quello che ci pare e piace. Questo ultimo giro di tango a Vicenza scaturisce dalle influenza di un ambiente architettonico ordinato e permeato di classicismo cioè quello dei palazzi palladiani. 
Si tratta da una reazione a questo eccesso di razionalità architettonica? Per me lo è.
Bene o male l'ambiente circostante ci influenza molto, sempre e senza che ce ne accorgiamo. Penetra dentro di noi e scatena dei terremoti emotivi. Passioni, emozioni
espressi in grovigli di serpenti che si mordono a vicenda. Questo è l'astrattismo delle ultime opere del nostro artista.

DOTT. LIDIA NADIA VANINI 2019.GIUGNO. 21 VERONA




















giovedì 6 giugno 2019

Pontico Vitruvio

Pontico Vitruvio 
schiaccia su questo link.

https://www.youtube.com/watch?v=UH4Vmt91jqE

Ne “IL PROPRINOMIO HISTORICO GEOGRAFICO E POETICO” in ordine alfabetico al nome alla voce CLAUDIANO

sciaccia su questo link




Claudiano
scrive    di      Pontico Vitruvio...

( sotto Teodosio ( 379 _ 395)   e Onorio  ( 395_423   )   Imperatori ) “ studio sopra le due vigilie ha fatto molto buona opera
Pontico Vitruvio Poeta uomo di molte scienze e (come intendo ) in dichiarazion di esso Poeta grandemente giovevole.



Notizie delle vite ed opere scritte da' letterati del Friuli ..., Volume 1

Compose una Difesa della lingua Veneta contro Enrico Stefano , così il nostro Frangipane in quella sua Difesa prende a dimostrare con Pontico Vitruvio , che “

In italia
Venesis pulcherrimus , doetiffimus omnium fermo , in quo redolet tota Lingua Greca Majestas


PONTICO VITRUVIO


" IN ITALIA VENESIS PVLCHERRIMUS ET DOCTISSIMO


 OMNIVM FERMO , IN QUO TOTA REDOLET LINGVAE


 GRECAE MAJESTAS


BELLISSIMO E DOTTISSIMO OVUNQUE SERENO IN CUI


 TUTTA RIVERBERA LA LINGVA GRECA MAGISTRALE



BELO ASSE' DE CI SA TANTO DA PAR TVTO SEREN SE


 SPEIA IN CERCHIO EL PARLAR EL SCRIVAR AKEO


 MAESTRO





IN ITALIA IL VENETO E' LA PIU' BELLA LINGUA ,


DOTTISSIMA DI CHI TANTO SA,


SI SPECCHIA E PROFUMANDO DI GRECO,


SI SPARGE IN CERCHI SI RIVERBERA


LA GRANDEZZA MAGISTRALE



TRADUZIONI A CURA DI RENATO DE PAOLI




il poeta Pontico Vitruvio così definisce la lingua Veneta 

Pulcherrimus et doctissimus omnium sermo, – in quo tota 

redolet linguae Grecae majestas”.



 (Il più bello e il più dotto fra tutti gli idiomi, nel quale 


respira tutta la maestà della lingua Greca)






2) a cura di Gaetano Chiappini Echi di memoria: scritti di varia filologia, critica e linguistica pagina 161


mercoledì 24 aprile 2019

1956 A SPARE' NATO DE PAOLI VICENZA 2019 DANTE ALIGHIERI COMMEDIA

20 canto, 1a cantica: DANTE ALIGHIERI DI RENATO DE PAOLI

Dante è arrivato attraversando il Tartaro, (quello della Crociera del 28) attraversa la
selva scura delle Isole Sparse del Veronese ed è scampato all'arresto giungendo alla
corte di Verona, sotto la protezione di Verde principessa Isolana da bionde data in
sposa ad Alberto 1° Scala, morto nel 1301, quando Dante è fuggito perchè bandito
da Firenze e dallo stato Pontificio, dai suoi legati o alleati come Ferrara (collezionerà
ben tre condanne a morte in contumacia, fino al 1321 anno in cui ,secondo me viene
avvelenato e muore a Ravenna).
Bene, anzi male, con la fuga non può portare niente con sè. Per questo nel 20° scrive
una memoria di sè. Lui già primo ministro in un triunviro a Firenze, oggi fuggiasco,
ridotto a chiedere aiuto e protezione ad una Signoria da poco insediata, piena di
pericoli, insidie, dei vicine. Dante è spogliato di tutto quando arriva nel veronese, la
sua fama è diventata una disgrazia, perchè è famoso, e non c'è nulla di più piacevole
per il volgo che deridere e vilipendere un potente caduto in disgrazia. Così descrive
ogni giorno le sue disgrazie, oggi qui ne scrive un'altra pena delle tante che lo
angosciano.

20. 1 Di nova pena mi conven far versi
De nantra desgrazia me convien scrivar
About strange punishments must I make verses,

20. 2 e dar matera al ventesimo canto
e dar materia al vintesimo canto
and furnish matter for the twentieth song

20. 3 de la prima canzon ch'è d'i sommersi.
de la prima canzon che de giorni ì' è pieni.
of this first lay, which treats of those submerged.


Dante in Verona deve esercitare qualche arte per poter sopravvivere e non essere di
peso a sè e a chi lo ospita.
Così lui si prepara ad intraprendere una missione un viaggio su incarico degli Scala
(da verde e Bartolomeo), scala che hanno perso il timone traballante tenuto dal padre
Alberto 1 Scala, che lo mandano presso le corti d'intorno a cercar alleanze prima che
i vicini facciano un boccone di loro Scala, e del veronese.
Dante è talmente vilipeso, umiliato , nullatenente (a parte il suo grande sapere "dura
roccia"), che preparando il baule per il viaggio che lì a po intraprenderà, vede il
baule vuoto, che si bagna delle sue lacrime, perche Dante piange amaramente per le
pene che deve sopportare, esule, in una corte che non conosce se non per fama.


20. 4 Io era già disposto tutto quanto
Mi o zà preparà tuto quanto
Already had I wholly given myself

20. 5 a riguardar ne lo scoperto fondo,
e guardo da novo nel scuerto fondo (del baul)
to looking down at its uncovered bottom,

20. 6 che si bagnava d'angoscioso pianto;
che se bagnava ingosà dal pianzar;
which with the tears of agony was bathed;


Mentre si prepara al viaggio alla missione è stato alloggiato in una stanza poco
confortevole per non dire peggio, peggio di una monolocale, mal messo di oggi
diremo. Da questo alloggio, forse in una torre, vede dalla finestrucola delle persone
che vengono avanti da dove l'Adige in Verona (da dietro il Duomo a ponte Pietra) fa
una avvallamento e una curva molto ampia. Queste persone vengono verso la sua
dimora, in silenzio, chiedendo udiensa (lagrimando) alla porta dell'alloggio di Dante.
Dante aveva pestato i piedi agli architetti locali, diremo oggi, offrendosi di fare pure
l'architetto per gli Scala, così Dante ci dice chi da li a poco da chi verrà aggredito,
ovviamente minacciato a l'asciar perdere quella arte che nuoceva loro. (sono quelli
che fanno le tane in questo modo, sono quelli che fanno gli edifici di allora così
miseri e simili a tane.


20. 7 e vidi gente per lo vallon tondo
e ho visto gente par el valon tondo
when people in the great round trench I saw

20. 8 venir, tacendo e lagrimando, al passo
che vegnea , tasendo e lagrimando, ala porta
come weeping silently, and at the pace,

20. 9 che fanno le letane in questo mondo.
che i fa le tane i sto modo.
at which in this world litanies advance.


Qui c'è la descrizione , minuta dell'aggressione:


20. 10 Come 'l viso mi scese in lor più basso,
Come la facia me n’dà szò in iorlo piasè baso,
Then, as my sight fell on them lower down,

20. 11 mirabilmente apparve esser travolto
go avù na straordinaria aparizion e son sta rebaltà
wondrously twisted each of them appeared

20. 12 ciascun tra 'l mento e 'l principio del casso;
ogni uno tra la sbesola e el prinzsipio del caszo;
between the chin and where the chest begins;


20. 13 ché da le reni era tornato 'l volto
ché dai reni era vegn’ù deolta la facia
for toward his loins his face was turned around,


20. 14 e in dietro venir li convenia,

e indrio vegner ghe convegnea

and backward it behooved him to advance,


Il povero Dante, aperta la porta e abbassata la testa, viene spinto a terra
all'improvviso, dopo aver ricevuto pugni violenti il primo pugno sulla mandibola, il
secondo nei coglioni, o palle che dir si voglia, poi viene colpito suil fianco ai reni, e
poi ancora un altro pugno ancora in faccia.
Gli aggressori fabbricieri, complottavano, tra di loso e hanno deciso una simile
aggressione poichè essi non sapevano che Dante godeva della protezione del
Principe veronese e della famiglia, Signoria Scala molto vicini all'Imperatore, ma
come fanno tutte le confraternite locali, gli accademici, ascoltano , seguono il capo
che li ammaestra, e così essi gli ammaestrati, non potendo vedere davanti a loro,
perche intenti nel gardar dietro di non esser sorpassati, quando si ferma, o incoccia,
va a sbattere il capo, il guru, il cattedrattico, dieremo oggi, si scontrano e si vanno
addosso al primo, poi addosso tutti gli altri, come i vagoni adfdosso alla motrice
deragliata.


20. 20.16 Forse per forza già di parlasia
Forszi par forza zsà da par lori parlava
By palsy some, perhaps, may thus have been


20. 17 si travolse così alcun del tutto;
sen’ n’d’ava adoso cosita uno doso a tuti;
entirely turned around, but I 've not seen it,


Dante non ha le prove di quanto scrive, lo ammette lui stesso "io non ho visto"
"voglio non credere che esista " un complotto contro di me ( Dante)

20. 18 ma io nol vidi, né credo che sia.
Ma mi no l’avea visto, ne credo che esista.
nor do I think there ever was one such.


Però Dante ricava un insegnamento e ce lo trasmette a noi che leggiamo, un
insegnamento sempre attuale: "Se la fortuna divina ti dona la fortuna il frutto della
lettura e dello studio che sia questo di lezione di monito:..... fai tesoro di questo
insegnamento, lettore, da ADESSO PENSA PER TE E NON FICCARE IL NASO
IN ALTRE PROFESSIONI,RAGIONA PER CONTO TUO.


20. 19 Se Dio ti lasci, lettor, prender frutto
Se Dio te lasa, letor, ciapar fruto
So may God let thee, Reader, gather fruit


20. 20 di tua lezione, or pensa per te stesso
de to lezsion, adeso pensa par ti steso
from this thy reading, think now for thyself


Però Dante si interroga e si chiede come poteva egli, dante, non piangere, quando
pubblicamente li intorno, veniva dileggiato, diffamato , vilipeso, e come fareste voi
lettori a non piangere vedendovi descritti in tutt'altra maniera, da come siete, la
vostra immagine infangata, diffamata, distorta, che lui Dante vedendosi così
descritto piange così tanto che le lacrime gli bagnano perfino le natiche per le offese
ricevute.


20. 21 com'io potea tener lo viso asciutto,
come podea mi tegner el viso suto,
how I could ever keep my own face dry,

20. 22 quando la nostra imagine di presso
quando la nostra imagine un poco dopo
when at close range I saw our human image

20. 23 vidi sì torta, che 'l pianto de li occhi
o visto cosita girà, che el pianto nei oci
so twisted, that the weeping of the eyes

20. 24 le natiche bagnava per lo fesso.
le ciape bagnava par l’ofesa.
along the fissure bathed the back. Indeed,


Qui dante ci rassicvura e rassicura sè, che pingere con una cultura solida alle spalle (
la dura roccia) ti aiuta a non cadere nella vita, o a rialzarti.ad affrontare le più dure
esperienze, e così mentre parte per la missione sulla barca, con il barcarolo, che lo
porterà da Verona sente il che il saggio barcarolo (Virgilio letto sui libri e il saggio
barcarolo vero) Gli pongono questa domanda che contiene già la risposta: "Ti fai
ancora giudicare dagli altri?"


20. 25 Certo io piangea, poggiato a un de' rocchi
Sicuro, mi pianzea, pontelà a una de le roce (el saver studià)
as on a rock of that hard crag I leaned,

20. 26 del duro scoglio, sì che la mia scorta
dela dura riva, si che la me scorta el me barcarol
I wept so, that my Escort said to me:

20. 27 mi disse: «Ancor se' tu de li altri sciocchi?
ma dito: “Ancora se ti de i’altri so’ oci? “
"Art thou still foolish as the others are?


Qui nelle Isole Sparse e nella Signoria Veronese Scala (quelle della crociera del 28
aprile 2019 da torretta a Mantova) esiste, regna, si amministra giustizia, quando,
fuori da questa giurisdizione, fuori da questa Marca, in altre corti, la giustizia è ben
morta .. da tempo, alludendo a Firenze e Roma.


20. 28 Qui vive la pietà quand'è ben morta;
Qua vive la pietà quando l’è ben morta;
Here liveth piety when wholly dead


Altra domanda si pone Dante: ma chi è quello scellerato che vuole sostituirsi alla
giustizia divina mettendosi sopra quella umana, con che diritto si vuol giudicare chi
spesso è guidato dalla passione ad intraprendere delle iniziative?


20. 29 chi è più scellerato che colui
c’elo piasè disgrazià de quel
is pity. Who, then, guiltier is than he

20. 30 che al giudicio divin passion comporta?
che al giudizio divin pasion comporta?
who lets his feelings judge Divine Decrees?


Ci da la risposta, Dante, CI INVITA A TENERE  dritta la testa, e la schiena aggiungo e
propone un esempio di un evento mitico di chi vuol toccare il cielo con il
carro alato rubato a Giove da Fetonte, Fidante, Anfiarao = sempre lo
stesso personaggio che voleva scatenare la guerra, per problemi suoi,
sentendosi divino, scatena la guerra, ma finisce a cadere nell'Aesis Po
Eridano Padus come chi troppo in alto sale e precipetevolissimovolvente
cade , e cade vicino a Fidenza Po con il carro cade facendo una brutta
fine.


20. 31 Drizza la testa, drizza, e vedi a cui
Indriza la testa , indrizela, e guarda la indoe là
Lift, lift thy head, and see the man for whom,

20. 32 s'aperse a li occhi d'i Teban la terra;
la verto i’oci del Teban ne l'isola;
before the Trojans' eyes, the earth was opened!

20. 33 per ch'ei gridavan tutti: "Dove rui,
par quei che sbraiava tuti: “ in do sito iroià,
whence all cried: 'Whither art thou rushing now,

20. 34 Anfiarao? perché lasci la guerra?".
Anfiarao? Parchè molito la guera?”
Amphiaràus? Why quittest thou the war?'


Così il povero Anfiarao, fetonte Fidante (Icaro) finisce rovinosamente nella valle del
Po che un labirinto delle Isole che ti prendono come il labirinto di Minosse dove
persa la strada si veniva poi sbranati SE NEMICI.


20. 35 E non restò di ruinare a valle
E no ghe restà de rovinar nela val
and he ceased not from plunging headlong down

20. 36 fino a Minòs che ciascheduno afferra.
fin a Minòs che ogni uno el ciapa.
to Minos, who lays hold on every one.


Altro monito dantesco: Guardate gli avidi hanno braccia corte che spuntano dal petto
alle spalle e tutto vorrebbero prendere perchè credono e vogluiono vedere molto,
troppo avanti loro, e non si accorgono che guardano dietro e dietro rinculano sul loro
cammino.


20. 37 Mira c'ha fatto petto de le spalle:
Ocio el dal peto ghe ven fora le spale:
See how he makes a bosom of his shoulders;

20. 38 perché volle veder troppo davante,
parchè vol vedar masa avanti
because he wished to see too far ahead,

20. 39 di retro guarda e fa retroso calle.
dedrio guarda el fa indrio cul la cale
he looks behind, and backward goes his way.

Qui Dante fa due esempi di persone che vedono, vogliono  vedere, troppo avanti: Tiresia e il
Carrarese. Tiresia si è perfino trasformato in femmina per vedere come si sta
dall'altra parte e poi è ritornato ad essere maschio, perchè no gli conveniva, facendo
appello alla scienza della famacopea e della medicina (il bastone di ascelepio)


20. 40 Vedi Tiresia, che mutò sembiante
Vedito Tiresia, che l’ha cambià “sponda”
Behold Tiresias there, who changed his looks,

20. 41 quando di maschio femmina divenne
quando da mascio, femena l’è deventà
when female he became, from being male,

20. 42 cangiandosi le membra tutte quante;
el sa trasformà , i manubri tuti quanti;
his members being each and all transformed;

20. 43 e prima, poi, ribatter li convenne
e prima, e dopo, rebatar ghe convien
and afterward he needs must strike again

20. 44 li duo serpenti avvolti, con la verga,
i du bissi irrodolè, con la verga,
the two entwining serpents with his rod,

20. 45 che riavesse le maschili penne
che riavese le mas.c.e pene
ere he the plumage of a male regained.


Aronte è un indovino etrusco che voleva vedere lontano, tanto era alta e libera che
gli consentiva perfino la vista per poter interrogare non solo gli uccelli ma anche le
stelle, davanti alla sua caverna, (osservatorio astronomico diremo oggi) che in
imbarazzo per le sue ricerche senza frutto, dovette chiedere aiuto ad altri indovini
per capire gli auspici che aveva richiesto e poi non saputi interpretare. Viveva nei
marmi di Carrara, vicino a Luni, stada di passaggio per Lucca che era sotto
l'influenza veronese.


20. 46 Aronta è quel ch'al ventre li s'atterga,
Aronta l’è quel che ‘ le buele sula tera gà,
He who to that one's belly turns his back,

20. 47 che ne' monti di Luni, dove ronca
che ne i monti de Luni, indoe ronca
is Aruns, who in Luni's mountain quarries,

20. 48 lo Carrarese che di sotto alberga,
el Cararese che de soto alberga
where toils the Carrarese who dwells below,

20. 49 ebbe tra ' bianchi marmi la spelonca
el ga avù tra bianchi marmi la caverna
among white marbles had as dwelling-place

20. 50 per sua dimora; onde a guardar le stelle
par so casa, indoe guardar le stele
a cave, from which his view was not cut off,

20. 51 e 'l mar no li era la veduta tronca.
e al mar no gh’ era la vista tirà via.
when at the stars he gazed, or at the sea.


Qui sotto Dante introduce Manto / va che è fatta da due Isole principali con due torri
svettanti che gli fanno ricordare il seno femminile con i capezzoli irti, il resto è
coperto da acqua. Dante giudica manto / va un po' trascurata tutta boscosa, cannicci,
come una pelle pelosa, e come una donna che non acconcia i suoi capelli.


20. 52 E quella che ricuopre le mammelle,
E quela che te cuerze le tete (acua )
And she who, yonder, with dishevelled locks

20. 53 che tu non vedi, con le trecce sciolte,
che ti no te te vedi tuta sgavegnà
covers the breasts which thou dost not behold,

20. 54 e ha di là ogne pilosa pelle,
e la ga de là ogni pelosa pelle,
and has on that side all her hairy skin,


MANTO figlia di Tiresia era una principessa destinata a diventare regina, tuttavia
andato in disgrazia il padre la figliola Manto è fuggita in esilio e (ex ilio) e ha
dovuto cercare in molti luoghi un posto adatto alle sue arti, dato che come
principessa ne aveva imparate tante, poi trovò adatto e accogliente le Isole vicino a
Andes, isola natia di Virgilio, e li, qui ha stabilito di fare una nuova città.



20. 55 Manto fu, che cercò per terre molte;
Manto che te le sta , l’a zsercà par isole tante;
was Manto, who first searched through many lands,

20. 56 poscia si puose là dove nacqu'io;
dopo la sa meso là in’doe mi (virgilio) su l’acua
son natthen settled in the place where I was born;


così vorrei che mi ascoltaste, mettete attenzione in ciò che vi dico (Virgilio-Dante)
lettori perchè vi faccio una confidenza:
Dopo che Tiresia è morto, è venuta , Manto all'isola di Bacco, dopo aver per lungo
tempo navigato,


0. 57 onde un poco mi piace che m'ascolte.
onde un poco me piase che me scoltè
thereof I 'd have thee hear me speak a little.

20. 58 Poscia che 'l padre suo di vita uscìo,
dopo che l pa suo de vita l’è n’dà fora
After her father had from life departed,

20. 59 e venne serva la città di Baco,
e vegnua serva l’isola Baco
and Bacchus' city had become enslaved,

20. 60 questa gran tempo per lo mondo gio.
sta qua gran tempo par el mondo girà.
she wandered long about the world. Up there


Per spiegare a chi non è di questi posti dove si trova Manto/ va, Dante fa una
digressione geografica spiegando bene dove si trova questo luogo e da questa
spiegazione molto efficace anche attuale: Sopra in Italia del nord tra le alpi e gli
appennini c'è un lago (una infinità di isolotti una foresta planiziale n.d.r. o pianura
padana oggi modificata), questo lago si conclude in Romagna (lamagna). Sopra c'è
Tiralli = Trento, il trentino, dove troviamo il Benaco, che riceve affluenti da mille
fonti. e forse più. Un benaco molto più esteso di quello odierno se come scrive si
formava sotto gli Appenini, arrivava in Val Camonica e a Garda.


20. 61 Suso in Italia bella giace un laco,
Suso in Italia bela distesa un lago
in lovely Italy, beneath the Alps

20. 62 a piè de l'Alpe che serra Lamagna
al pieè de l’Alpe che sara Lamagna
which o'er the Tyrol lock out romagna,

20. 63 sovra Tiralli, c'ha nome Benaco.
sora Tirali , gà nome Benaco.
there lies a lake which is Benàco called.

20. 64 Per mille fonti, credo, e più si bagna
par mile, fontane, credo, e piasè se bagna
From o'er a thousand springs, I trow, 'tween Garda

20. 65 tra Garda e Val Camonica e Pennino
tra Garda e Val Comunica e Penin
and Val Camònica, the Pennine Alp


Questa grande laguna grande, non piccola come l'odierno lago di Garda solamente,
ha come confini il tentino, il Bresciano e il veronese. Se voi principe Scala posso
tracciare chiari confini se fossi incaricato e potessi vedere ed esplorare qui luoghi
con un sopralluogo, una missione, So dice Dante che a Peschiera c'è un bello e forte
castello, (arnese), governato dagli Scaligeri e utile e necesario per scoraggiare e
saper far fronte a Bresciani e i Bergamaschi, ciò scoraggia loro di venire qui nel
veronese a far bottino o guerra.


20. 66 de l'acqua che nel detto laco stagna.
de l’acua che nel dito lago sta.
is bathed by waters which therein find rest.

20. 67 Loco è nel mezzo là dove 'l trentino
Lago l’è nel mezo là indoe el trentin
A midway place there is, where Trento's shepherd,

20. 68 pastore e quel di Brescia e 'l veronese
pastor e quel de Brescia e l’veronese
and he of Brescia, and the Veronese,

20. 69 segnar poria, s'e' fesse quel cammino.
segnar podaria , se fese quela caminada
might each his blessing give, if there he went.

20. 70 Siede Peschiera, bello e forte arnese
sentà Peschiera, belo e forte castel
Peschiera next, a fair and mighty fortress,

20. 71 da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi,
da frontegiar Brescianie e Bergamaschi
and fit to face both Bergamasks and Brescians,


Ed ora Dante descrive in maniera sublime il mitico Mincio oggi tutto sbarramenti, a
sud del lago di garda e di peschiera:
Dante descrive la riva del lago, dopo l'anfiteatro morenico, dove le linee di riva
vanno giù, teniamo presente che lui è i barca, dà il consiglio di convenienza agli
Scala ovvero donviene unificare per questa rotta tutta l'acqua che non riesce a stare
nel lago, il Mincio, l'acqua scorre tra verdi prati nel restringimento del corso
dell'acqua essa si mette accorere e la barca che prende un grande abbrivio fa un po'
battere più forte il cuore per la preoccupazione della velocità intrapresa e da quella
curva, strettoia, l'acqua che scorre non si chiama più Benaco ma Mincio


20. 72 ove la riva 'ntorno più discese.
Indoe la riva i‘n’torno piasè va zsò
sits where the shore lies lowest round about.

20. 73 Ivi convien che tutto quanto caschi
li convien che tuto quanto casca
There all that in Benàco's spacious lap

20. 74 ciò che 'n grembo a Benaco star non può,
quel che in panza a Benaco star no pol
cannot be held, flows out of it perforce,

20. 75 e fassi fiume giù per verdi paschi.
e se fa acua par verdi prà.
and down through verdant pastures forms a stream.

20. 76 Tosto che l'acqua a correr mette co,
Quando che l’acua a corar mete el cor,
When once its water gathers head to run,

20. 77 non più Benaco, ma Mencio si chiama
no se ciama più Benaco ma Mencio
no more Benàco, Mincio is its name,

20. 78 fino a Governol, dove cade in Po.
fin a Governol, in’doe casca in Po _ Eridano _ Pa du padus padusa 
till at Govèrnolo it joins the Po.


E qui Dante presica che il Mincio fisce a Governolo, (Governo dell'acqua) da qui si
decide quanta acqua far passare e quanta no. va precisato che nel secolo XIII XIV
Mantova era un protettorato Scaligero tanto è vero che Alberto primo la governava
nel 1277 quando suo fratello Mastino fu assassinato.
Dopo Govern lo , vi è una distesa d'acquaa forma di lama, che ha una forma di lama
(a dopia ogiva contrapposta) in questa lama come una ostia _ Ostilia_ = Foce,
l'acqua forma una lagumna, estesa, con un sottile strato di acqua sottile come una
lama, che solo di rado , talvolta solo d'estate l'acqua diventa poca e in quel lago (i
padri insegnano giocando ai figli con i pali a fluitare i pali degli alberi tagliati che
vengono da monte n.d.r.)


20. 79 Non molto ha corso, ch'el trova una lama,
No tanto l’avea corso, ch’el cata na lama
Not long its course, before it finds low ground,

20. 80 ne la qual si distende e la 'mpaluda;
ne la qual se distende e là con i pali szuga;
o'er which it spreads, and, making it a marsh,

20. 81 e suol di state talor essere grama.
solo d’istà ciare olte ghe poca acua
is wont at times to be unsound in summer.


Qui sotto dall' 82° verso Dante ritorna al racconto confidenziale che così narra:
Manto, con la sua barca e e la sua corte quando era ancora giovane, inesperta,
vedendo queste due Isole dove poi sorgerà appunto Manto / va, ingenuamente non
vedendo nulla di seminato tra quelle due isole, tra quella terra tratta su dall'acqua, e
trattenuta da pali conficcati nella "cora e nela crea", senza persone, aapparentemente
abbandonate, quando in realtà erano Isole sotto la giurisdizione ISOLANA DEGLI
SPARTI, SPARSI, SPERSI, INTORNO A SPARE', penso di fermarsi finalmente e
dare inizio ad una nuova epopea insegnado agli Sparti delle Isole, tante nuove Arti,
che essi non conoscevano. Li si è insediata con la sua corte, per sfuggire a chi la
insidiava, per sfuggire ai gruppi a lei ostili, e con i suoi servi sviluppò molte arti che
divulgò così felicemente, che quando morì, gli Isolani Sparti d'intorno non tirarono a
sorte per dare il nome a quei due Isolotti, assurti a città, ma unanimente la vollero
dedicare a lei che aveva dato tante belle Arti e aveva rafforzato la loro stirpe e le
difese di queste isole, senza indugio la vollero chiamare "MANTO" ...va, anche se
quelle Isole erano e quell'acqua d'intorno il cimitero degli Sparti, attesato dai grandi
infiniti ritrovamenti archeologici di delle attuali dette dai modificatori Valli Grandi
veronesi.

0. 82 Quindi passando la vergine cruda
Alora pasando la vergine zoena
Passing that way, the cruel virgin saw

20. 83 vide terra, nel mezzo del pantano,
l’a visto l’isola in mezso dei pontoni (pali a ponta che ten la tera)
a region in the middle of the fen,

20. 84 sanza coltura e d'abitanti nuda.
senza gnente semenà e senza nesun
untilled and naked of inhabitants.

20. 85 Lì, per fuggire ogne consorzio umano,
Li, par scapar via da ogni gr /u/o/po uman
There, to escape all human fellowship,

20. 86 ristette con suoi servi a far sue arti,
la sa meso con i so servi a far le so arte
and work her arts, she settled with her slaves,

20. 87 e visse, e vi lasciò suo corpo vano.
l’a visuo , e l’a lasà el so corpo inutile.
and lived, and there she left her empty body.

20. 88 Li uomini poi che 'ntorno erano Sparti
I’omeni che intorno se ciamava Sparti
Thereafter men, who all around were scattered,

0. 89 s'accolsero a quel loco, ch'era forte
i sa catà su a ch’el lago che l’era forte
collected in that place, which was a strong one,

20. 90 per lo pantan ch'avea da tutte parti.
par che le isole con pali a ponta piantè gavea da tute le parte.
because it had a fen on every side.

E qui sotto Dante introduce un'altro tema a lui caro quello dell'esilio (ex ilio ndr)
facendo il parallelo, con casoldi in epoca Scaligera, esiliarono da Moantova, i i Da
Pinamonte con imbrogli, truccando la giurisdizione elettorale con un vero e proprio
imbroglio,. Ora fa un'altra confidenza (Virgilio-Dante)


20. 91 Fer la città sovra quell'ossa morte;
I’a fato la cità sora che i ‘ osi morti era un cimitero dei sparti
O'er those dead bones of hers they built a town;

20. 92 e per colei che 'l loco prima elesse,
par quela che l’isola l’ha eleta
then, after her, who first picked out the site,

20. 93 Mantua l'appellar sanz'altra sorte.
Manto  i l'a ciamà senza tirar a sorte.
they called it Mantua, with no other lot.

20. 94 Già fuor le genti sue dentro più spesse,
Zà fora la gente sua, drento piasè ciosze,
The people in it were more numerous once,

20. 95 prima che la mattia da Casalodi
prima che la matia de Casoldi
before the foolishness of Casalodi

20. 96 da Pinamonte inganno ricevesse.
da Pinamonte imbroi ricevese.
had been deceived by Pinamonte's guile.


Così che il lettore viene tirato a sè come quando si racconta qualcosa di segreto
all'orecchio di un confidente, lo si fa partecipe di un segreto. Ebbene dice (Virgilio-
Dante) queste isole non godono di grande fama nell'intorno, tra i confinanti, che
descrivono male e peggio questi isolani. Virgilio - Dante attestano qui che questi
isolani non hanno nulla a che fare con gli imbrogli, come invece i nemici li
descrivono.


20. 97 Però t'assenno che, se tu mai odi
Però “vien qua vizsin” che, se Ti mai te scolti
I charge thee, then, if e'er thou hear it said

20. 98 originar la mia terra altrimenti,
l’origine (infamia = gogna) de la me Isola cavetelo,
my town had its beginning otherwise,

20. 99 la verità nulla menzogna frodi».
la verità no la ga gnente a che far coi imbroi.”
permit no falsehood to defraud the truth."


Così Dante non dubita, e i ragionamenti di Virgilio su queste Isole, no lo lasciano
dubitare neanche un po' sulla bontà della confidenza del "Maestr" Virgilio, tanto
sono a te fedele, e così che chi parla male di questa gente, mi fa l'effetto del cabone,
spemnto, non mi fanno male, non li considero.


20.100 E io: «Maestro, i tuoi ragionamenti
“ Maestro , i to ragionamenti
"Thy statements, Teacher, are so sure to me,"

20.101 mi son sì certi e prendon sì mia fede,
i m’è cosita sicuri che i me ciapa sì la me fede,
said I, "and take such hold upon my faith,

20.102 che li altri mi sarien carboni spenti.
ch’ i’altri me saria carboni smorzsè.
that those of others would be burnt-out coals.


Qui Dante chiede, a chi si può mirare, pensare, per la successione (in manto va,)
proprio perchè protettorato dei Veonesi, e con una successione illegittima fatta da un
colpo di stato. chi è degno di prendere le redini di questa città chiede dante a
Virgilio? Chi è degno di essere preso in considerazione, che gli Scala e di
conseguenza anc'io (Dante) non facciamo altro che pensare a questo? Virgilio
propone un personaggio che forse è l'antenato capostipite dei Gonzaga, Qui
l'allusione indagata da me ha dato questo presumibile responso ovvero un erede di
Calcante personaggio infidi perchè tagliano la corda quando se la vedono brutta.


20.103 Ma dimmi, de la gente che procede,
Ma dime , de la gente che vien vanti,
But tell me if among these passing people

20.104 se tu ne vedi alcun degno di nota;
se ti no te vedi gnesun degno de esar in nota;
thou seest any one deserving note;

20.105 ché solo a ciò la mia mente rifiede».
che solo a quel el me szervel sta.
for my mind now is wholly bent on that."

20.106 Allor mi disse: «Quel che da la gota
Alora me dise : “ Quel che ga la gota
He told me then: "The one who from his cheeks

20.107 porge la barba in su le spalle brune,
el ga la barba su le spale brune,
extends his beard across his swarthy shoulders,

20.108 fu - quando Grecia fu di maschi vòta,
quando la Grecia l’è sta de masci uda,
an augur was, when Greece lacked males so much,

20.109 sì ch'a pena rimaser per le cune –
che despiaser e vegnù par le cune
that for her cradles only few were left;

20.110 augure, e diede 'l punto con Calcanta
augurè, el ga dato el ponte con Calcanta
't was he who set, with Chalcas' aid, at Aulis

20.111 in Aulide a tagliar la prima fune.
In Aulide a taiar la prima soga.
the time to cut the fleet's first rope. His name


Oppure suggerisce Virgilio a Dante Euripilo ha le doti di colui che vuole tornare in
patria, così Dante fa capire conosce tutta e tanta la tragedia di Virgilio narrata
nell'Eneide, nelle Georgiche, nelle Bucoliche, anch'esse narranti del dolore della
perdita della patria natia amata.


20.112 Euripilo ebbe nome, e così 'l canta
Euripilo el ga avù nome, e così, l’a cantà
Eur?pylus, and in a certain place

20.113 l'alta mia tragedìa in alcun loco:
l’alta me tragedia in ch’el lago
he thus is called by my high Tragedy;

20.114 ben lo sai tu che la sai tutta quanta.
ben te la se ti virgilio che te la se tuta quanta.
this thou know'st well, who knowest all of it.


Altro personaggio era all'attenzione ... Michele Scoto , in inglese Michael Scot (
Scozia, 1175 circa – 1232 circa o 123 ), è stato un filosofo scolastico, astrologo e
alchimista scozzese , attivo presso la corte siciliana di Federico II di Svevia .
Asdente originario di Reggio Emilia (o forse di Parma) e di professione ciabattino, ma
nella seconda metà del Duecento divenne famoso per le sue predizioni. A lui si
affidavano per esempio il vescovo di Parma e anche altri politici e religiosi del suo
tempo. Salimbene, suo concittadino, lo ricorda nella sua Cronaca con stima e
devozione. Dante Alighieri lo cita qui e prima nel Convivio come esempio di fama che
non corrisponde alla nobiltà
personaggi a cui non fare affidamento perchè imbroglioni e poco affidabili che una
volta lasciata la loro arte certosina dell'ago e del filo, dovettero pentirsi di ciò.


20.115 Quell'altro che ne' fianchi è così poco,
Quel’altro che nei fianchi l’è cosita poco,
That other one, so thin about his flanks,

20.116 Michele Scotto fu, che veramente
Michele Scotto l’è sta , che veramente
was Michael Scot, who surely understood

20.117 de le magiche frode seppe 'l gioco.
dei magici imbroi l’a savù el zsvgo.
the artful game of magical deceits.

20.118 Vedi Guido Bonatti; vedi Asdente,
Guarda Guido Bonatti; guarda Asdente,
Guido Bonatti see; and see Asdente,

20.119 ch'avere inteso al cuoio e a lo spago
ch’el avea tirà al corame e al spago
who wishes now that he had given heed

20.120 ora vorrebbe, ma tardi si pente.
adeso voria , ma tardi el se pente.
to cord and leather, but too late repents.

20.121 Vedi le triste che lasciaron l'ago,
eto visto che triste che i’ à lasà la ucia
See the sad women who abandoned needles,

20.122 la spuola e 'l fuso, e fecersi 'ndivine;
el fuso , e i sa fato facendier e indovene;
spindles and shuttles, to become diviners;

20.123 fecer malie con erbe e con imago.
fato malifici con erbe e con sugestion.
these wrought their spells with herbs and images.


Il ventesimo canto va a terminare perchè la barca si avvicina alla torreta Veneta,
Segno del Confine Veronese e poi Veneziano, dove la giurisdizione Isolana finisce,
così finisce il canto e ribadisce di stare sereni che la luna piena illumina queste
acque delle Isole Sparse poichè qui non si è mai fatto del male a nessuno, Confine
con le spine e Rovi ( Rovigo, il polesine) eredi di caino sotto Ostilia e no sobilia.
Così la barca esce dalla giurisdizione delle isole Sparse, sotto Torretta, per
proseguire in un altro stato, quello Veneto veneziano da cui prenderà l'avvio del 21°
canto.


20.124 Ma vienne omai, ché già tiene 'l confine
Ma e vegnù ormai, che zsà el tien el confin
But now come on, for Cain is with his thorns

20.125 d'amendue li emisperi e tocca l'onda
amen de tute do le Isole indoe toca l’onda
holding the bounds of both the hemispheres,

20.126 sotto Sobilia Caino e le spine;
soto S ostilia Caino e le spine;rovi rovigo
and plays upon the waves below Seville,

20.127 e già iernotte fu la luna tonda:
e zsà ieri note ghe sta la luna piena:
and round already was the moon last night;

20.128 ben ten de' ricordar, ché non ti nocque
ben tien de ricordar, ch’ei no i ta fato gnente
thou surely must recall it, since at times
,
20.129 alcuna volta per la selva fonda».
gnanca na olta par la selva fonda”.
it harmed thee not, when in the dark wood's depths."

20.130 Sì mi parlava, e andavamo introcque
Si me parlava, e ‘in dela nave sora l’ acua n'davene
Thus he to me, as, meanwhile, on we went.



Traduzionein veneto dele Isole Spampinè e Prosa di Renato De Paoli propedeutica alla spedizione
argonauta Crocieristica del 28 Aprile 2019, Torretta (lama, selvafonda,)  Manto va , Toreta veneta, Traduzione in inglese a cura di Elisa Frison .Voce recitante Elisa Frison, Renato De Paoli
Organizzazione Claudia De Fanti