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lunedì 31 ottobre 2011

KALLISTEPRODUCTION

domenica 30 ottobre 2011

DANTE E CANGRANDE

Vietata la riproduzione. © Renato De Paoli in arte Re nato a Spare.

Romanzo storico.




Cangrande

Alcuni raccontarono che sotto l'alto patrocinio, fosse nato una stella che di li a poco, sotto le sue armi, avrebbe unito la penisola italica. Il pronostico delle stelle del cielo aveva predetto grandi successi per il piccolo novo nato. In secoli di usurpazioni e violenze , la gloria e la virtù era necessaria in quella Città di Verona e nei Castelli delle Isole Sparse d'intorno.


Dante

La sconfitta politica di Durante Aligieri è fulminea, irrevocabile, e irricevibile. Comminata dal Papa che lo esiliò in 24 ore. La sua Firenza, prima dell'esilio e doverla abbandonare era in florida economia. Le "Fratrie" fin dal secolo IX X XI XII si erano molto diffuse per la complicanza della  distribuzione patrimoniale.  Centodieci chiese, ventiquattro monasteri di suore, trenta ospetali con mille letti, quarantasei forni per il pane, sessanta cerusici, ottanta cambiavalute, seicento nodari e ottanta giudici (1). Forse questi numeri per analogia li trovò anche in Verona, Venezia, Padova, Treviso, Vicenza e anche  in città come Londra e Amburgo che godevano in diversa maniera l' espansione economica in quei due secoli. Dante era nato nel 1265, nel segno dei gemelli , figlio di un giurista ghibellino, incline più ai suoi affari che  a coltivare ambizioni politiche. Dante all'età di sei anni perse la madre e dovette crescere con la matrigna. Nella politica di Roma , si andava tanto per le spiccie.  Benedetto Caetani, Cardinale aveva fatto dimettere Celestino V, frate Pietro Morrone, per prenderne il posto e diventare il famoso Bonifacio VIII. Per non correre rischi, salito al soglio, Papa Bonifacio VIII rinchiude Celestino V in una Rocca presso Alatri (2). Per la via di terra i pellegrini che si portavano a Roma per ricevere indulgenze impiegavano dal nod europa quaranta giorni. Non così i Veneziani che avevano collaudate rotte in Adritico che li tenevano ben incardinati al quarto dei territori Imperiali bizantini , ricevuti nel secolo XIII. Bonifacio VIII nel 1300 è preso dal 1° Gubileo. C osì Dante lo ricorda nella sua Canzone, (poi Commedia, e Poi Divina) in particolare ricorda  la Settimana Santa dell’anno giubilare proclamato da Bonifacio VIII.


La condizione di tal Durante Aligieri come uomo politico fiorentino era proprio declinata in quei fatidici giorni.  Da Triunviro comandante di un popolo turbinoso e irruento, aveva conosciuto la gloria del potere  ed aveva impartito  ordini e fatto eseguire punizioni. Ma di certo non si pensava di dover li a poco cambiar la sua strada e dover volger il suo cammino e la sua prora verso le Isole Spaventose della Selva Oscura, segnate dal confine invalicabile del Tartaro.

Cangrande

Tra la piazza delle Erbe, nella casa-castello d'angolo avevano fatto il loro quartier generale i neoinfeudati Scala che dalla Baviera erano scesi giù dalle rotte dell'Adige per approdare e far fortuna  nella Marca Veronese. Erano Arrivati nel 900' e le loro sorti avevano dato loro fortuna nei grandi e turbinosi momenti di svolte epocali seguite alle incursioni Matildiche, prima , la disputa della divisione del bosco sacro, patrimonio indisponibile di tutti gli Isolani da tempo immemore. C'era grande subbuglio nel Veronese, per la triste conclusione dell'eresia catara-albigese. Gli Scala pur poco ortodossi e inclini ai dictat della Chiesa Romana, non persero l'occasione di fare da braccio secolare a Santa Romana Chiesa sconfinata in quegli anni con il soglio oltr'alpe.

Dante

L'uomo guida di Firenze di fine secolo XIII^ divenne bandito, ricercato, e condannato a morte in contumacia negli ultimi venti anni della sua vita. Bandito ed esiliato, fuggiasco e in pericolo continuo di finire al rogo, poichè la sua condanna era stata pronunciata sotto gli appennini. Il secolo XIV gli si apriva davanti con la prospettiva di  umilizioni, e la neccessità di chiedere "ostello" ospitalità  e protezione ai potenti e i primi a dare il loro assenso fu la famiglia Scala in Verona.

Cangrande Scala

A Verona la famiglia Scala in quel disastrato 1301, era quella di Alberto I, che muore in questo stesso anno e Verde , giovane e bella ragazza delle Isole proveniente da Bionde, ma naturalizzata per il matrimonio principesco al Castello di Soave.  La famiglia era in continuo pericolo , anche se la nascita programmata di un terzogenito, in secondo matrimonio di Alberto I con una giovane proveniente dalle Isole aveva sancito una tregua e un patto di alleanza tra Isolani e Città. Qualche anno prima lo zio di Cngrande I,  il fratello di Alberto I, fu assassinato sotto le scale di casa da una congiura ordita dai San Bonifacio. La dove ora una lapide ancora oggi ricorda questo misfatto. D'altronde Mastino primo, ne aveva combinate di cotte e di crude per tentare di ergersi a Soignore in una città e in una laguann piena di isole con non conobbero mai padroni assoluti. Mastino I non si era tirato indietro nella pesecuzione dei Catari - Albigesi, ne nella spartizione del Bosco quando , padrone acereta si appropriò di migliaia di campi, di canneti, di pesce, su cui gli Isolani avevano diritti  "ab libitum".   La famiglia Scala non dormiva tra due guanciali nonostante la potenza economica, le alleanze e gl'imparentamenti imperiali, la soverchieria sulle magistrature e la violenza capace di ridurre a obbedienza,  raggiunta nel secolo XIII in Verona in particolare ma con grandi ambizioni di soggiogare le Isole Sparse, degli Sparti.

Dante Alighieri ,

Non sapeva che di li a poco gli sarebbe  toccato di essere mescolato tra giullari, cortigiani/e,  sopportare scherni, aggressioni, offese, dei parassiti che lo crederanno uno di loro. Ecco nel XX° Canto come descrive Dante l'aggressione subita.

Come la facia me n’dà szò in iorlo piasè baso,

20. 11 mirabilmente apparve esser travolto

go avù na straordinaria aparizion e son sta rebaltà

20. 12 ciascun tra 'l mento e 'l principio del casso;

ogni uno tra la sbesola e el prinzsipio del caszo;

20. 13 ché da le reni era tornato 'l volto

ché dai reni era vegn’ù deolta la facia

20. 14 e in dietro venir li convenia,

e indrio vegner ghe convegnea

20. 15 perché 'l veder dinanzi era lor tolto.

.parchè el vedar dinanzi a lori g’era cavà. (3)





Non era nella mente di Durante Aligieri di dover trovare ospitalità nelle litigiose famiglie del Margraviato Veneto , tutto in costituzione e in continua dissoluzione.

 
Bibliografia

1) Cesare Marchi Dante Fabbri Editori 2000 arti grafiche Bergamo pag.11
2) Cesare Marchi Dante, Fabrri editoriArti grafiche Berganmo  pag. 33
3) Renato De Paoli www.depaoli.bpbwi.com Dante XX inedito a stampa.2006.


II Capitolo

Cangrande la Republica Venexa Dante.
Il Levante era il grande mercato europeo che passava dalla Republica Venexa.  La navigazione era ciò che faceva la differenza nei secoli XII, XIII, XIV, tra la penisola italica, ridotta a carovane lentissime e poco capaci di merci al confrionto con la grande Flotta Veneta.  Dante nel suo esilio teneva sempre nella "Tana" casa che gli diedero in uso, sul suo scrittoio una copia in latino dell'Eneide di Virgilio. e di tanto in tanto quando doveva riprendere la rotta smarrita se l'andava a consultare. Dopo che dante fu ospite di Cangrande e la Famiglia Scala,  gli impegni più impòortanti furono quelli di Ambasciatore-Esplratore. Conscio dei pericoli che lo aspettavano  Cangrande finanziò una esplorazione di Dante in casa Mantovana e  poi a vedere cosa combinavano le Isole rialtine, vicine ma lontane. Vicine perchè con una giornata di barca da palo, che con il favore della corrente si raggiungeva. Lontana perchè di altro impero e altre leggi non continentali aveva la sua costituzione. La Republicca Veneta navigava con basi commerciali sconosciute agli italici e risuciivano a far arrivare ai loro empori merci sconosciute o rare in altre città. Per questo Cangrande I emancipatosi dalle condizioni di balio fu molto intraprendente nel voler conoscere questi voicini le cui leggende si favoleggiavano nelle ostarie. La Fama dell'arsenale , grande e potente, incuteva paura al solo pronunciare la parola tanto segreto, tanto forte, tanto potente, con migliaia di maestranze che sfornavano navi come in una moderna catena di montaggio. Piangeva a quell'incarico ricevuto. Si piangeva anche per quello perchè il pericolo era infinito e le sue forze limitatissime. L'Asrsenale aveva conosciuta la grande espansione  nel XII secolo  dal Doge  Ordelafio  Falier. (1) Le Isole della Republica Veneta intorno al 126  erano rifornite di gran parte di alimentari riforniti  dalla "Tana" che si trova in Ucraina, vicino al mare Azor. (2) 
Gli Scala volevano penetrare il segreto Veneziano che consentiva a questi di non essere esatti dall'Imperatore, nè dal papa. Il segreto Veneto era il mare , l'"oceano" come lo si chiamava in antichità così ben evidente nella Geografia di Strabone che Dante era riuscito a leggere.
A Venezia, si svolgono gli incanti,(le gare d'appalto) per armare e  caricare di merci  le galee grosse della Republica Veneta. Il documento viene stilato a Venezia e porta la data 20 aprile 1301 (3) Il fervore Veneziano non passa inosservato ai potenti confinanti. e non può non destare curiosità questa repubblica che pur non avendo gabelle importanti nella grande laguna riesce così mirabilmente a tenere testa a tutte le Signorie della penisola, ma adirittura non compensando nè papa nè re, nè imperatori. Da anni l'Imperatore  Alessio I in Costantinopoli  nel 1082 aveva concesso  in ricompensa ad aiuti  ricevuti dai Veneziani per combattere i normani,  privilegi ed esenzioni fiscali  in tutti i porti   de l'impero e la concessione della 1^ colonia  veneziana  a Costantinopoli.  Cangrande era nipote dell'Imperatore d'occidente, e le sue mire non potevano non tener conto di questo "strano" vicino cjhe vive di commerci e rotte di mare.

Dante
Allora Dante in Verona prepara il suo baule con le carte da viaggio e si prepara a partire per una missione all'inizio facile , ma poi sempre più insidiosa man mano si avvicinerà in barca con il suo Duca alle acque Veneziane per poi andare adesplorare l'Arsenale. Dante nella "sua tana" in Verona prima della partenza  è aggredito da alcuni costruttori, che non sanno da chi è protetto e per chi lavora Dante.

0. 4 Io era già disposto tutto quanto

Mi o zà preparà tuto quanto

20. 5 a riguardar ne lo scoperto fondo,

e gaurdo da novo nel scuerto fondo (del baul)

20. 6 che si bagnava d'angoscioso pianto;

che se bagnava ingosà dal pianzar;

20. 7 e vidi gente per lo vallon tondo

e ho visto gente par el valon tondo

20. 8 venir, tacendo e lagrimando, al passo

che vegnea , tasendo e lagrimando, ala porta

20. 9 che fanno le letane in questo mondo.

che i fa le tane i sto modo.

20. 10 Come 'l viso mi scese in lor più basso,

Come la facia me n’dà szò in iorlo piasè baso,

20. 11 mirabilmente apparve esser travolto

go avù na straordinaria aparizion e son sta rebaltà

20. 12 ciascun tra 'l mento e 'l principio del casso;

ogni uno tra la sbesola e el prinzsipio del caszo;

20. 13 ché da le reni era tornato 'l volto

ché dai reni era vegn’ù deolta la facia

20. 14 e in dietro venir li convenia,

e indrio vegner ghe convegnea

20. 15 perché 'l veder dinanzi era lor tolto.

.parchè el vedar dinanzi a lori g’era cavà. 5)


Il progetto di Dante avallato dal giovane Cangrande I Scala è che la mssione si proceda da Verona per poi arrivare a Peschiera - Arilica- in territorio Veronese. Li l'ambasciatofre dante alighieri scenderà per il mincio verso Mantova. Però è l'occasione per proporre a cangrande di incamminarsi anche verso nord e vedere i confini Veronesi Trentini per mettere fine alle contese che da lungo tempo non lasciano il giovane principe sereno. La fortezza di Peschera circondata da migliaia di ettari d'acqua  è anche la porta per Verona o il trmpolino per sottomettere il Bresciano e il Bergamasco.

20. 61 Suso in Italia bella giace un laco,

Suso in Italia bela distesa un lago

20. 62 a piè de l'Alpe che serra Lamagna

al pieè de l’Alpe che sara Lamagna

20. 63 sovra Tiralli, c'ha nome Benaco.

sora Tirali , gà nome Benaco.

20. 64 Per mille fonti, credo, e più si bagna

par mile, fontane, credo, e piasè se bagna

20. 65 tra Garda e Val Camonica e Pennino

tra Garda e Val Comunica e Penin


GARDA (GVARDA) BENACO
SCHIZA SU STO STRAMBOTO
http://www.youtube.com/watch?v=sZkRp-QX9KY&feature=related

Mappa Garda



20. 66 de l'acqua che nel detto laco stagna.

.de l’acua che nel dito lago sta.

20. 67 Loco è nel mezzo là dove 'l trentino

Lago l’è nel mezo là indoe el trentin

20. 68 pastore e quel di Brescia e 'l veronese

pastor e quel de Brescia e l’veronese

20. 69 segnar poria, s'e' fesse quel cammino.

.segnar podaria , se fese quela caminada

20. 70 Siede Peschiera, bello e forte arnese

sentà Peschiera , belo e forte castel


PESCHIERA SCMIZIA - EL MINCIO - SCOMIZIO - MINCIO

SCHIZA SU STO STRAMBOTO
http://www.youtube.com/watch?v=8a1rSbDDcIw&feature=related
MAPPA PESCHIERA BENACO
Mappa Peschiera del Garda



20. 71 da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi,

da frontegiar Brescianie e Bergamaschi.

 A Dante oltre che l'ambasciatore è chiesto anche di fare il geografo e l'ingegnere idraulico. Le questioni e le liti per l'acqua sono molto sentite dal Signore di Verona che chiede lumi e consiglio all'illustre fuggiasco, bandito, che  si deve guadagnare il pane "salato"  trovando delle valide risposte per il suo Principe. Così alla domanda se l'acqua del Benaco deva esser libera e uscire da tutte le parti o se ne possa fare un univa via Dante risponde affermativamente:"

Indoe la riva i‘n’torno piasè va zsò

20. 73 Ivi convien che tutto quanto caschi

li convien che tuto quanto casca

20. 74 ciò che 'n grembo a Benaco star non può,

quel che in panza a Benaco star no pol (7)




 Come geografo Dante tenta di censire anche l'acqua che scende da mille rivoli fossi fossetti e rii. Ma non ce la fa perchè sono più di mille scrive. Così si accontenta di definire il Mincio.



20. 75 e fassi fiume giù per verdi paschi.

e se fa acua par verdi prà.

20. 76 Tosto che l'acqua a correr mette co,

Quando che l’acua a corar mete el cor,

20. 77 non più Benaco, ma Mencio si chiama

no se ciama più Benaco ma Mencio


PAR VEDAR EL MINCIO:
(SCHIZA SU STO STRAMBOTO)
http://www.youtube.com/watch?v=k_0e99lPEfU&feature=related

BENACO PESCHIERA MINCIO
Mappa Ponti sul Mincio

PALEOALVEO MINCIO VALEGGIO SUL MINCIO
SCHIZA SU STO STRAMBOTO
http://www.youtube.com/watch?v=xpqoBlQ7_Fs&feature=related

Mappa Valeggio sul Mincio

DA MANTOA A PESCHIERA IN BICI PALO AVE MINCIO VISTE LETERARIE : DANTE XX CANTO I CANTICA
SCHIZA SU STO STAMBOTO
http://youtube.com/watch?v=VrD6paDApCQ


20. 78 fino a Governol, dove cade in Po.

fin a Governol, in’doe casca in Po. 8


Le acque libere dante le chiama Mincio fino a Governo (Governo dell'acqua). Governo, è un ridente paese a  est di  Mantova dove primeggiano due grandi isole e due grandi torri edificate da Matilde a guardia per i traffici fluviali a far gabella a favore di Mantova e di Polirone che gli sta in fronte.-
Dante non sa come chiamare tutta quell'acqua che rende le Isole di Mantova selvagge e piene di canneti. Così vede quel grande lago che va da Mantova alle Isole Sparse di Ostia - Foce - Ostilia- fino a  Ravenna  e Venezia a forma di lama.

20. 79 Non molto ha corso, ch'el trova una lama,

No tanto l’avea corso, ch’el cata na lama


MAPPA P 7 2 3 8 LAMA ATALAS MAIOR 1669 SPARSE PO MINCIO TION TARTARO TREGNON MENAGO BUSE' ADIGE ALZARE ARZARE SAN PIETRO IN VALLE PONTE MULIN BASTION SAN MICHELE, BEPA, CASTEL CARPANEA DEL TARTARO MENAGO S.TERESA IN VALLE CROCETA-TORETA BARUCCHELLA ROTTA DEL CASTAGNARO , CARPI , BEGOSSO....
Mappa Ostiglia

MAPPA P 7 2 3 9 LAMA VIRGILIO MANTO
Mappa Virgilio


20. 80 ne la qual si distende e la 'mpaluda;

ne la qual se distende e là con i pali szuga;

20. 81 e suol di state talor essere grama.

solo d’istà ciare olte ghe poca acua 9)

Dante sa di raggiungere Mantova con un lasciapassare (Passaporto) valido e così come esploratore poeta ha anche la possibilità e il piacere di vedere dove è nato il suo grande Vate: Virgilio.
Questo è la parte di viaggio più sicura per Dante e il suo barcarolo. Perchè poi raggiungere le lagune ben controllate dai Rialtini non sarà uno scherzo. No ha lasiapassare per quei luoghi che non conosce. Ma gli Sacal lo mettono alla prova.


Bibliografia capitolo II

1) G. Paolo Borsetto veneto  Quei come Marco Venezia logisticas.c.a.r.l. pag. 3
2) G. Paolo Borsetto veneto  Quei come Marco Venezia logisticas.c.a.r.l.  pag. 9
3) G. Paolo Borsetto veneto  Quei come Marco Venezia logisticas.c.a.r.l.  pag. 6
4) G. Paolo Borsetto veneto  Quei come Marco Venezia logisticas.c.a.r.l.  pag. 13
5) Renato De Paoli http/:www.depaoli.pbwiki.com Dante xx. inedito 2006
6) Renato De Paoli http/:www.depaoli.pbwiki.com Dante xx. inedito 2006
7) Renato De Paoli http/:www.depaoli.pbwiki.com Dante xx. inedito 2006
8) Renato De Paoli http/:www.depaoli.pbwiki.com Dante xx. inedito 2006
9) Renato De Paoli http/:www.depaoli.pbwiki.com Dante xx. inedito 2006

sabato 29 ottobre 2011

CANGRANDE I ASSASSINATO 1329 a Treviso

CANGRANDE I SCALA AVVELENATO FIGLIO VERDE ISOLANA BIONDE E ALBERTO I SCAL A TREVISO 1329




SCHIZA SU STO STRAMBOTO PAR VEDAR INDO GH'E LA SO TOMBA.




29 novembre 2008 recità el 17^ canto paradiso dedicà a cangrande a Verona davanti le arche scaligere.

http://www.unavoceverona.it/celebrazioni/2008/novembre/29/S.%20Messa%20latina%20antica%20presso%20le%20Arche%20Scaligere%20in%20suffragio%20di%20Cangrande%20Della%20Scale,%20Signore%20di%20Verona%20(29%20novembre%202008)/album/index.html

1277

Viene ucciso Mastino I della Scala.GIA’ PODESTA’ DE CEREA.
1278 i padovani occuparono Cologna e il Colognese, fra cui Spessa, della quale, (un lembo è amministrato da Orgiano) e in per quarantadue giorni, provocarono distruzioni.63

Nel trecento , va detto che l’opera ospedaliera sostenuta dagli Scaligeri che anche in questo mostraronomodernità e realismo. Sorsero molti ospedali dei “Battuti”. Dario Cervato, nella sua Storia della Diocesi di Verona, ne registra ventitrè, fra cui quelli di Roveredo, di Cologna Veneta, Albaredo, Ronco, Legnago, San Bonifacio, Soave, Illasi ed altri ancora.64


1277

SUCCEDE NELLA SIGNORIA ALBERTO I CHE SPOSERA' VERDE ISOLE BIONDE DESIGNA'

http://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_della_Scala

1291 marzo 9 Verona

Verde Isolana designa’ da Bionde mete al mondo Francesco el futuro Cangrande Scala, concepio con SO MARI’ Alberto I Scala. Terzogenito. Fratelli maggiori Batolomeo I, AlboinoI,

1294 novembre 11 Verona

Francesco Scala (futuro Cangrande I) è fatto cavaliere insieme con il fratello Bartolomeo e i cugini Niccolò Federico e Pietro.

1298

Francesco Scala (futuro Cangrande I) viene per la prima volta chamato “Canis magnus” nel testamento di Bonicontro, vescovo in Verona.




1301

Muore Alberto I Scala padre de Francesco futuro Cangrande. Alberto I era subentrato a Mastino I Scala , suo fratello ucciso nel 1277. Gradualmente riesce a sovrapporre alle istituzioni comunali una signoria di fatto: di questa beneficiano il figlio Bartolomeo(dal quale Dante ebbe "rifugio e ostello"), poi Alboino.
dal -

1303 - al - 1306 circa (prima ospitalità ) Dante Alighieri è ospite dei Scala e della Vedova Verde Isolana da Bionde moglie di Alberto Primo Scala a Verona.

http://depaoli.pbwiki.com/FindPage?SearchFor=DANTE


1304 Verona

Alboino I Scala è “signore”65



1306

Francesco Scala (futuro Cangrande I) “Canis magnus”
partecipa per la prima volta ad una operazione militare (a Palazzolo sull’Oglio ), in aiuto di Matteo Visconti.66

1307

Francesco Scala (futuro Cangrande I) “Canis magnus” col fratello maggiore Alboino I Scala, comanda l’esercito veronese nella campagna militare contro gli Estensi a Ostiglia.67 (Ostilia Hos tilia).

1308

Francesco Scala (futuro Cangrande I) “Canis magnus” diventa “capitaneus generalis comunis et populi Verone” in co-reggenza col fratello Alboino I Scala.68

1308
“capitaneus generalis comunis et populi Verone”Francesco Scala (futuro Cangrande I) sposa Giovanna figlia di Corrado di Antiochia, (nipote di Federico II di Svevia.69

1308 giugno 19
“capitaneus generalis comunis et populi Verone”Francesco Scala (futuro Cangrande I) in co- reggenza con il fratello Alboino I Scala sconfigge i guelfi bresciani (a Brescia)70

1308
“Capitaneus generalis comunis et populi Verone”Francesco Scala (futuro Cangrande I) ha un figlio, a cui impone il nome di Ziliberto. (da una donna imprecisata scrive G.M.Varanini )71

1308
“Capitaneus generalis comunis et populi Verone”Francesco Scala (futuro Cangrande I) Invia un contingente militare in sostegno dei ghibellini in Piacenza72 (sul Po)

1308
Gualperto, è nel monastero di Baldaria, “in monasterioBaldarie”, monastero del movimento religioso-laicale degli “Humiliati”.73
Nel monastero di Baldaria Gualperto, fa rogare la procura con la quale istituiva suo fratello Giramonte come suo nuzio e procuratore presso il vescovo Altegrado per ottenre la divisione del feudo paterno, in modo da poter usare con libertà il patrimonio spettantegli. Gualperto sta nel monastero di Baldaria,conosciuto da Dante e citato nella Divina Commedia per via delle vesti che vi si lavoravano, “Inferno” canto XXIII. Gualperto è lì durante la permanenza di Dante ospite a Verona, Gualperto è lì come laico; è sposato e ha prole. Dal punto di vista storiografico non si conosce ancora bene tale monastero di Baldaria, che viene ascritto agli “Humiliati”.
Si sa, sia pure da data posteriore, che nei pressi del monastero era stato istituito un ospedale.Il mantese riporta un documento datato 1° luglio 1400, nel quale , parlando di un appezzamento , si dice che esso era “verso le terre dei frati Humiliati di Baldaria e presso i beni dell’ospedale di San Michele di Baldaria”, “versus iura fratum Humiliatorum de Baldaria... apud iura hospitalis San Michaelis de Baldaria.74
L’esplicito e ribadito favore della signoria Scala verso gli ospedali è attestato, essa li favorì e li finanziò perchè li sentiva come necessarie “opera charitatis, donde il nome di “Opere pie” rimasto per secoli agli ospedali.75



1310 novembre Verona

Cangrande I Scala co reggente con Alboino I Scala , invia una ambasciata a Milano per giurare fedeltà a Enrico VII di Lussemburgo, imperatore eletto.76

1311 febbraio 11 Verona

Cangrande I Scala co reggente con il fratello Alboino, rinuncia “in occulto” al capitaniato di Verona, essendo stato nominato da Enrico VII , vicario imperiale in Verona.77

1311 marzo ,7,
Cangrande I Scala (Francesco) , con il fratello Alboino I Scala, è nominato vicario imperiale di Verona.78

1311 aprile, 14, 15.
Cangrande I Scala (Francesco ,Alberto II, Can,)partecipa alla conquista di Vicenza (fino allora governata dal Comune di Padova) da parte di un contingente militare imperiale.79

1311 maggio ottobre
Cangrande I Scala (Francesco, Alberto II, Can) partecipa all’assedio di Brescia (da parte dell’esercito di Enrico VII)

1311Verona
E’ “Signore” il veronese Cangrande (prima Francesco, poi Alberto II , poi Can e Poi ancora Cangrande) della scala,dedicatario del paradiso di Dante.
Conduce una politica vigorosamente espansionistica che investe via via Vicenza,Feltre,Belluno,Padova e Treviso.

1311
Con l’investitura imperiale di Cangrande Scala a vicario di Vicenza nel 1311 finì la dominazione padovana sul Vicentino.Tale designazione imperiale, al solo annuncio, provocò l’immediata reazione di Padova che iniziò un periodo di guerriglia infuocata80 che durò dal

1311 ottobre
Cangrande I Scala (Francesco), accompagna Enrico VII a Genova.81

1311 fine novembre dicembre
Cangrande I (Francesco figlio di Alberto I e Verde Isolana Bionde) alla notizia della malattia del fratello Alboino rientra a Verona.82
Finisce la co- reggenza col fratello e diventa Signore in Verona.

1311 al

1318.

I luoghi degli scontri furono diversi, ma si ha notizia circa lo “explanacione Leonici, spianamento di siti fortificati in Lonigo. 83

1312

Cangrande I Scala , inizia la campagna militare contro Padova, ribelle all’imperatore EnricoVII.84

1312 aprile - giugno
Cangrande I Scala conduce con alterne vicende la guerra contro Padova nel vicentino (Longare, Lonigo).85
il
1312
fu un anno funestissimo per gli scaligeri: gli scaligeri occuparono e dettero alle fiamme Montagnana, e i padovani occuparono Noventa Vicentina e Poiana e poi imperversarono sui Colli Berici dando alle fiamme ventisette villaggi, a partire da Orgiano, come scrisse Mussato.86
1312 giugno 29, I padovani raggiunsero Cologna appiccando ovunque incendi.87
I padovani assaltano il castello in Lonigo, ma furono respinti e allora “l’esercito padovano ripiegò su Orgiano”, dove si sarebbe rifocillato vendicando la sconfitta.88

1312

1313

Cangrande I Scala, prosegue la guerra contro Padova .
Cangrande I Scala invia contingenti militari a sostegno dell’imperatore e dei ghibellini in Lunigiana e a Modena.89



1313
I padovani si erano avvicinati alle porte di Verona, saccheggiando, e incendiando, ma furono respinti e nella ritirata verso Padova, infierirono su Meledo, Sarego, Lonigo, Orgiano e Barbarano.90



1313 maggio
Cangrande I Scala, si allea anche con Enrico II, conte di Gorizia,91 per sottomettere Padova.

1313 agosto 24
Muore l’imperatore Enrico VII92

1313 novembre
Cangrande I Scala , dopo la morte dell’imperatore Enrico VII, conduce ulteriori campagne militari contro Padova.93

1314 settembre 16 - 17

Cangrande I Scala partecipa alla battaglia di borgo San Pietro in Vicenza, contro i Padovani (con decisivo intervento personale94 di Cangrande I Scala)

1314 novembre
Cangrande I Scala stipula un trattato di pace con Padova.95



1315

governa l’episcopio Sperandio, s’infeudano ed operano in sintonia nel vicentino gli scaligeri:Giacomo Tempraini ; Pietro, Giacomo, e Franceschino, figli di Capuccio (sono i tre fratelli Fracanzani) , Giovanni Scala, della corte scaligera e poi Cortesia de Seratico (da Sarego) capitano generale dell’esercito scaligero; Matteo Orgiano, umanista cancelliere alla corte di Antonio Scala.96
Giacomo Temprarini fu vicario generale del vescovo in Vicenza che era Francesco Temprarini, suo fratello. Giacomo governò il patrimonio dell’episcopato vicentino grazie alla sua formazione di “decretorum doctor” dal quale aveva già ottenuto sotto l’episcopato di Sperandio, dal quale nel 1315 aveva ottenuto un feudo in Orgiano.97


Giacomo Temprarini, divenne anche canonico della pieve di Orgiano, oltre che della cattedrale di Vicenza e il patrimonio così acquisito, da lui passerà ai suoi figli, dato che era, si , canononico, ma sposato.Anzi, ed è cosa singolare quella che scrive Maria Grazia Bulla Borga, Giacomo Temprarini, nei documenti viene spesso chiamato “reverendo”, come si legge nel libro I delle Collationum, a p. 24. 98
Giacomo Temprarini, nel suo ruolo di “vicario generale”del vescovo in Vicenza gli era permesso di conoscere gli affari patrimoniali diocesani e di intervenire secondo la sua discrezione.99 Giacomo Temprarini operò dal 1315 al 1335.100
1315 Pietro Temprarini, (padre di Giacomo e Francesco), aveva ottenuto dal vescovo Sperandio un feudo patrimoniale in Orgiano.101


1315
Cangrande I Scala, partecipa personalmente alla campagna militare in Toscana in aiuto dei ghibellini toscani (battaglia di Montecatini); insieme con Passerino Bonacolsi signore di Mantova e attacca102 il Cremonese e il Parmense.



1316 Pietro Temprarini, (padre di Giacomo e Francesco), aveva ottenuto dal vescovo Sperandio un feudo patrimoniale in Orgiano, si arrichisce ancora con altra investitura e poi con acquisti.103


1316 agosto
Cangrande I Scala, si allea con Guecellone da Camino signore di Feltre e con Enrico II conte di Gorizia.104

1316 In Orgiano , si ricorda tale Cortesia anche nello spoglio delle infeudazioni orgianesi, fra i beni rinnovati ai figli di Michele da Perugia, c’è un possedimento situato nella contrada del Casale e il luogo infeudato confinava con quello abitato da Fiordalice Da Sarego, “apud dominam Flordelicem de Seraticho”. E’ possibile che tale donna Fiordalice Da SaREGO, ZIA DEL CAPITANO Cortesia e , dato il suo “status” nobiliare, è possibile che abitasse in Orgiano in quanto moglie di uno degli Orgiano; ma Maria Grazia Bulla Borga NON HA TROVATO IL documento per affermalo con certezza.105

Cortesia fu signore di Spessa di Orgiano, , e qui aveva i suoi parenti, anche se continuava ad avere beni in Sarego, Grancona e a Barbarano.106
Nel

1317 gli scaligeri si spinsero ad Est arrivando fino a conquistare Montagnana.


1317 marzo 16
Cangrande I Scala, presta giuramento di fedeltà a Federico re dei Romani ed è da lui nominato vicario imperiale di Verona e Vicenza.

1317 primavera
Cangrande I Scala , (vicario imperiale di Vicenza e Verona) attacca Brescia e il bresciano, a sostegno dei ghibellini bresciani.107


1317 maggio 22
Cangrande I Scala, sventa un tentativo del Comune di Padova e dei guelfi vicentini e veronesi di riconquistare Vicenza (battaglia di Vicenza).108
1317 estate
Cangrande I Scala rifiuta le “avances” dei rappresentanti di papa Giovanni XXII.Combatte a Cremona e Parma a sostegno dei ghibellini.109
1317 autunno
Cangrande I Scala, riprende le ostilità con Padova.110
1317 dicembre
Cangrande I Scala, conquista Montagana, Este, Monselice.111

1318 gennaio febbraio

Cangrande I Scala, conquista Piove di Sacco e combatte sotto le mura di Padova.112

1318 febbraio
Cangrande I Scala, è alle porte di Padova e Padova capitola firmando la pace.113

1318 aprile 6,
Cangrande I Scala è scomunicato dal papa non avendo rinunciato al titolo di vicario imperiale.114 “capitaneus ect rector societatis et unionis dominorum et fidelium Imperii in Lombardia”115
La signoria scaligera, produsse un grande cambiamento storico che vide il formarsi dello “stato regionale”116 , stato che voleva superare le antiche patrie-matrie locali o Isole città stato federate, cambiando i principi di antica convivenza, voleva Cangrande I, ridisegnare la giurisdizione Isolana, aggregando le varie Isole, in maggiori e minori per disporne in un diverso schieramento militare.
La Signoria Scaligera con Cangrande si estese nel vicentino, strappando la città ai Padovani che si videro deviare l'acqua del fiume Bacchiglione nel Bisatto. Arrigo VII lo nominò vicario imperiale e forte dell'alleanza con i ghibellini e tenace combattente allargò i domini scaligeri fino a Feltre, Belluno, Treviso finanche Padova. Venne eletto " capitano e rettore dell'alleanza e dell'unione dei signori e dei fedeli dell’impero in Lombardia" nella dieta di

Soncino del
1318 dicembre, un'alta carica onorifica militare che gli permise di gestire uomini e denaro per allargare l' influenza ghibellina nel Veneto.117 Nonostante la scomunica del papa successore di Clemente V, Giovanni XXII, perché non rifiutava l'alleanza con l'Imperatore, perseguì la sua politica di vicario imperiale, insieme a Matteo Visconti, signore di Milano e a Passarino Bonaccolsi, signore di Mantova, ospitando artisti e letterati illustri come Dante Aliglieri. Il poeta era già stato ospite di Bartolomeo della Scala, qualche anno prima, ma ora con il fratello poteva condividere gli alti ideali politici, cosicché in questa città soggiornò per sei anni, non era l'unico fiorentino, numerosi toscani vivevano a Verona, come lui esuli per motivi politici, come le famiglie bianche ghibelline dei Da Lisca, i Cipriani, gli Uberti, gli Alberti, i Baldi, i Giusti, altri per ragioni commerciali.Infatti vivace era l'attività commerciale della "città marmorina", 44 associazioni di mestiere, "misteria", su 40.000 abitanti, controllate dal signore concordandosi con i gastaldioni, o capi delle corporazioni.118
Verona crebbe all'interno delle mura civiche, sparirono le ultime case dal tetto di paglia, venne costruita una rete fognaria e furono vietati, pena salatissime multe, gli scarichi nell'Adige; Cangrande fece costruire anche il Palazzo della signoria, l'attuale Prefettura, che trasformò in corte pre-rinascimentale, così la dipinge Manoello Giudeo in "Bisbidis"

"Qui vengon poi feste, con le bionde teste,
qui son le tempeste d'amore e d'amare.
Si trovan fantesche tutt'hora più frache
a menare le tresche, trottare et ambiare.
L'una fa: - così? - et l'altra : - pursì -
et l'altra : - sta qui, chio vo per tornare.
in quell'acqua chiara, che il bel fiume schiara,
la mia donna cara vertù fa regnare.
Ch'amor en'la sala del sir della scala.
Quivi senza ala mi parea volare,
ch'io non mi credea di quel ch'io vedea;
ma pur mi parea in un gran mare stare.
Baroni et marchesidi tutti i paesi,
gentili et cortesi, qui vedi arrivare;
quivi Astrologia con Philosophia
et di Teologia, urdai disputare;
quivi Tedeschi, Latini et Franceschi
Fiamminghi e Ingleschi insieme parlare."


Così lo dipinge un poeta veronese del Novecento, Fra' Giocondo:
".....ghe piasea Verona
col so vecio San Zen, le ciese bele,
i montesie distiradi a corona
e i merli rossi de le toresele;
e l'Adese che alegro e verdesin
zugava co' i mulini e co' la rua,
el someiava a l'Arno fiorentin,
così che 'l se sentiva a casa sua."

In effetti Dante godette dell'agio della corte Scaligera e potè dedicarsi alla stesura della III Cantica, il Paradiso, e, secondo una tradizione accreditata, sembra essere Cangrande il Veltro, futuro Salvatore d'Italia. (119) così Anna Maria Ronchin Nel tempo della Dea )





1319 aprile
Cangrande I, Scala, attacca con Passerino Bonacolsi Reggio Emilia.120

1320 gennaio 5

Cangrande I Scala, stipula un armistizio con Federico il Bello e con Padova.121

1320 Verona,
Dante Alighieri pronuncia la sua tesi “ de tera e de acua”.
Nel vicentino Orgiano, Isola Noventa, Isola Poiana Maggiore, nella prima metà del secolo XIV si pareggiavano per popolazione e ricchezze,122
ma lantico equilibrio viene spezzato ad opera di uomini e tre istituzioni : il pevanìa, il capitaniato, e il vicariato.123


1320 giugno 18
Cangrande I Scala è nuovamente scomunicato da papa Giovanni XXII

1323 marzo 22

Cangrande I Scala stipula un accordo commerciale con la Republica Venexia.124

1323
Ziliberto , figlio di Cangrande I Scala “capitaneus generalis comunis et populi Verone”, viene legittimato, il figliolo ha 15 anni.

In Orgiano, è registrata nel

1324 la presenza di un”arciprete” titolo che implicava l’istituto del pievania e la presenza de na “cesa” trasformata in pieve.125


1325 luglio

Cangrande I Scala, sventa un attacco contro Vicenza, si ammala, reprime la congiura ordita da Federico Scala.126


1326 a Orgiano la cesa è espressamente chiamata pieve127

1326 A Orgiano si costituì il capitolo dei canonici.128

1328 agosto

Cangrande I Scala appoggia il colpo di stato dei Gonzaga a Mantova.

1328 novembre
Cangrande I Scala , assiste al matrimonio , da lui voluto , fra Massimo Scala e Taddea da Carrara e investe 38 cavalieri (fra cui il figlio illegittimo Francesco129 II)

Il
1328 settembre 10
Cangrande I Scala, entrò in Padova.130 ,

1329 febbraio

Cangrande I Scala tenta la conquista di Mantova.131
1329 marzo 12
Cangrande I Scala, è nominato cittadino Veneziano.132

1329 aprile 16
Cangrande I Scala, presenzia al convegno dei ghibellini a marcaria con Ludovico il Bavaro ottenendo la concessione del vicariato di Mantova; conduce trattative col legato papale.133

1329 luglio 18, Treviso.
Cangrande I Scala (Francesco)“capitaneus generalis comunis et populi Verone”entra in trionfo a Treviso.

1329 luglio 19, Treviso.
Cangrande I Scala , Come sua residenza , “scelse”, il vescovado, governato da quel giorno da un “miles” prestigioso e autorevole come pochi tra i collaboratori scaligeri:Pietro Dal Verme.(forse nel cambio della guardia un cibo o una bevanda avvelenata entrano nel palazzo e arrivano proprio al destinato Cangrande Scala I).

1329 luglio 20 Treviso stanze del Vescovado.
Cangrande I Scala, giacque malato. Sono ore drammatiche.Comparvero , quindi i sintomi dell’intosicazione, caratterizzati da vomito, e irritazione gastroenterica con diarrea, come con singolare esattezza clinica riferiscono le fonti”corporex fluxus stomachique dolor acutus”, “fluxus obiit”, “fluxus ventris et febrem ob laborem exercitus”.Il laboratorio di Chimica e microscopia Clinica del Policlinico di Verona hanno permesso l’identificazione , in concentrazioni importanti , di composti immunoreattivamente simili ai glucosi, digossina, e digitossina, principi attivi della digitale . La digitale contiene composti etremamente attivi sulla funzione cardiaca (digossina e digitossina). La potenza farmacologica di tali molecole si accompagna ad un elevatissimo potenziale tossico che si può classificare anche tra i più importanti veleni. Su questa base dunque i composti digitalici identificati con diversi metodi nei tessuti prelevati dal corpo di Cangrande I Scala, possono essere riferiti a una somministrazione intenzionalmente tesa all’avvelenamento.134

Non si può escludere che l’utilizzo di , Urginea Marittima, o digitalis purpurea) queste piante i cui effetti erano ben noti nella farmacopea medievale , fosse più decisamente motivato dall’intenzione di avvelenare Cangrande Scala I, così come riferito , da fonti , più tarde.135
Si può anche ricordare il giusquiamo:pianta erbacea dai cui semi si estraggono alcaloidi,(Hyosyamus niger), noto nell’antichità e presente nella farmacopea medievale per le proprietà calmanti , analgesiche, quando non adirittura come veleno: è un estratto di giusquiamo che Claudio versa nell’orecchio del fratello addormentato nell’Amleto di Shakespeare. Alto 30 - 80 cm, ha come abitat i ruderi e le cae di pietra dal mare alla montagna, nei climi temperati ma anche in quelli più freddi, e fiorisce al caldo , da maggio a agosto, erbacea annuale, o biennale, delle solanacee con fusto peloso , vischioso, fiori gialli, venati di viola, dai cui semi si estraggono gli alcaloidi.



Guercellone Tempesta si fa firmare da Cangrande I Scala, morente, un privilegio molto importante. Il documento che porta la data 20 luglio 1329 che conferma a Guercellone tutti i diritti giurisdizionali sul castello di Noale(precisando una formula alquanto inusuale , assumendo cioè come punto di riferimento il funzionamento della Signoria dei Conti Collalto), e la carica di capitano in Treviso per lo scaligerocon un salario di 1000 lire.Negli ultimi atti Cangrande Scala I si riconcilia coi guelfi?
Atti di saggezza politica, del signore morente, o al contrario il frutto di una trattativa che approfitta dell’agonia e della assenza coscienza?
Marsilio da Carrara assume un ruolo di “investito” o di delega per il governo di Padova, e di li a poco avrebbe conferito il titolo di “alter dominus Marchie” ad Alberto I Scala e Mastino II.136


1329 luglio 21 Treviso
Cangrande I Scala, giacque malato.





1329 luglio 22,sabato,mattino Treviso.

“il dì de la Maddalena”

Cangande I Scala Muore ( avvelenato (137) lo sapremo ufficilamente solo nel 2004, fino ad allora gli storici hanno dato la colpa ad una bibita ghiacciata. sic.)

Cangrande I Scala (già Francesco, già Alberto II, già Can, già “capitaneus generalis comunis et populi Verone”Francesco Scala, poi salito con il nome del padre Francesco II, poi Can e poi can grande.).
Era nato il 9 marzo 1921 da Alberto I Scala Verde Isolana Bionde designà .138


Tanto sulle rive del Sile che su quelle dell’Adige la situazione è assai delicata.139

1329 luglio 23

Lettera con la quale Alberto III e Mastino II Scala annunziano ufficialmente al Comune di Treviso (?) la morte di Cangrande I Scala, e la loro elezione.140

In poche ore, era stata giocata attorno al cadavere del signore una difficile partita, risoltasi a favore di Mastino II e Alberto141 III Scala



S’impone il problema della successione. Piero Dal Verme,assume il controllo militare di Treviso e del distretto, ed è anche podestà. A Verona era podestà del Comune Ugolino da Sesso e bisognava far presto ad effettuare la successione, per sancire la trasmissione dei poteri ai successori designati, AlbertoIII Scala, e Mastino II Scala. E qui bisogna analizzare bene le fonti con particolare attenzione ai tempi e alla successione degli eventi.142




1329 dicembre

Ziliberto e Bartolomeo, figli naturali (il primo legittimato) di Cangrande I Scala,(assassinato), ritenuti colpevoli di un “crimen lesae maistatis”; avevano preso qualche iniziativa - contro gli zii, Mastino II Scala e Alberto III Scala, per rivendicare una successione diretta.(143)

Ziliberto , figlio di Cangrande I Scala, viene “giustiziato”(144) dallo zio Mastino Scala II che aveva preso il potere.

Ziliberto aveva 21 anni.



1329

A Cangrande I Scala succede Mastino II il quale estende il dominio su Brescia,Parma, Lucca. Sotto il suo dominio Verona tocca la massima espansione. Gli Scaligeri sia con la violenza sia con l'introdurre abati di importanti conventi dei loro bastardi, erano riusciti a farsi infeudare i possessi più importanti, tra questi Minerbe.145





BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Anna Maria Ronchin, Nel tempo della Dea, Edar, 2006, Vicenza.
Gian Maria Varanini in, A.A. V.V. Cangrande della Scala, La morte di cangrande della scala. Strategie di comunicazione intorno al cadavere, Marsilio, 2004,
Grafiche Nardin, Cà Savio, Cavallino Treponti, (Venezia).
Per avere la prova dell’avvelenamento bisognerà attendere l’anno 2004. Vedi Indagini tossicologiche Franco Tagliaro,Federica Bortoletti, Rossella Gottardo, Giorgia De Paoli,Jennifer P. Pascali , pag. 61,in Cangrande della Scala, a cura di Paola Marini, Ettore Napione, Gian Maria Varanini, Marsilio, 2004, Grafiche Nardin, Cà Savio, Cavallino Treponti, (Venezia).
Maria Grazia Bulla Borga , Orgiano fra Duecento e Trecento, F.lli Corradini Editori, novembre 2007, Urbana, Padova.

giovedì 6 ottobre 2011