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sabato 23 aprile 2011

1796 1797 Venexia Repubblica.

(da "Gli ultimi veneti" de Gianfanco Cavallin) tramite Franco Boromello.

Perchè la gloriosa Repubblica Veneta si lascia occupare senza opporre resistenza? Non c'è dubbio, e lo vedremo man mano che procederemo nalla lettura, che il doge Ludovico Manin e i quattro pe...rsonaggi a cui affida la difesa della Repubblica Veneta abbiano favorito la fine della Repubblica. Il Doge Ludovico Manin sceglie, ai massimi vertici, tutte le persone legate al Governo francese: Nicolò Morosini responsabile della sicurezza pubblica e della polizia politica all'interno della città; Condulmer responsabile della difesa della laguna; Francesco Batagia, Provveditore Straordinario di Terraferma, responsabile della terraferma e dei rapporti con i francesi; il generale Salimbeni, responsabile della formazione dei quadri dell'esercito veneto.(...)
Quel Batagia che vedremo nel prossimo paragrafo, per impedire al conte Ottolini di agire, viene nominato Provveditore proprio nel 1796, sostituendo Nicolò Foscarini, con il compito di coordinare le operazioni necessarie per assicurare la neutralità. Batagia, chiamato "il provveditore" dei francesi, cioè quello che deve in qualche modo sostenere logisticamente lo sforzo militare, è quello che ha i contatti maggiori con i francesi e lo farà così bene che Napoleone gli tributerà il riconoscimento di essere stato sempre il più aperto e il più favorevole ai francesi.
Che il personaggio sia Salimbeni lo dicono i fatti e la sua carriera: i fatti sono che il collegio e il Castelvecchio di Verona servivano da tempo ad indottrinare di idee rivoluzionarie i quadri dell'esercito veneto della cui formazione lui era il responsabile e i fatti sono che quasi tutti poi passeranno in massa al servizio della Repubblica cisalpina o dei francesi; la sua carriera da che parte stesse: diventerà generale della Repubblica italiana, poi del Regno italico(...)
1796 giugno - L'agente segreto Giorgio Colonna segnala agli inquisitori che quattro ufficiali francesi verranno a spiare a Venezia travestiti da francescani e l'agente Francesco Agdol§(Agdollo), che abbiamo già visto nel 1794 segnalare che si stava preparando un complotto massonico, (...) segnala l'esistenza di contatti tra i confratelli di Vicenza e le logge di Rovereto e propone di reclutare armate contadine per fermare Napoleone ma il 20 ottobre 1796(...) gli inquisitori lo licenzieranno. Nel 1798 Francesco Agdol scriverà Relazione sommaria della perdita della veneta aristocratica repubblica(anonima, italia 1798), in cui attribuirà al tradimento di molti rettori della terraferma ed al complotto massonico la causa della caduta dello Stato Veneto. (...)
1796 settembre - L'austriaco Giambattista Malenza, spia per conto della Serenissima, riesce ad infiltrarsi nel movimento giacobino veneto di Verona grazie all'amicizia con il patriota polacco Joseph Sulkowsk, aiutante in campo di Napoleone, che sta disegnando una carta geografica dello Stato veneto e sta raccogliendo materiale sulle vicende di Giorgio Pisani; viene a sapere dal polacco che Giuseppe Fantuzzi sta organizzando un vasto complotto nello Stato Veneto e che ha già guadagnato alla sua causa vari patrizi.
settembre 3, quattro navi inglesi entrano nel porto di Venezia quale monito che un'alleanza tra Stato Veneto e Francia avrebbe provocato la reazione della flotta inglese interessata alla difesa della libertà di traffico nell'Adriatico. Gli inglesi propongono un'alleanza veneto-britannica che avrebbe garantito la soppravivenza dello Stato Veneto ma Venezia rifiuta perchè l'ambiguo Napoleone aveva affermato di essere "amico ed alleato della più antica Repubblica che il mondo conoscesse, lui esponente e generale della più recente Repubblica che il mondo conoscesse" e, mentre con la bocca pronunciava queste frasi, a fatti continuava a pretendere tasse e a fare requisizioni ad uno Stato neutrale uccidendo che si ribellava.(...)
L'agente Girotto che nel luglio del 1796 aveva segnalato il progetto di un'invasione dello Stato Veneto con l'appoggio del partito di Giorgio Pisani, nel febbraio 1797 finge di offrire duecento uomini all'armata francese per entrare in contatto con un commissario del generale Massena e scoprire i depositi di armi dei rivoluzionari; per infiltrarsi e guadagnarsi la fiducia francese giura fedeltà all Rivoluzione francese e critica pubblicamente il dispotismo e la tirannia degli inquisitori; riesce così a scoprire le trame segrete di Giuseppe Fantuzzi, capobattaglione nella legione cisalpina che, entrando più volte clandestinamente nella Repubblica Veneta, sta organizzando una rete cospirativa filogiacobina allo scopo di sgretolare le strutture politiche venete e di rendere facile e rapida l'avanzata di Napoleone e segnala che lo stesso Napoleone ha visitato clandestinamente le retrovie venete giungendo fino a Fusina e a Mestre.(...)
aprile 12 - (...) In Senato Tomaso Mocenigo Soranzo afferma che i Savi devono studiare un piano per fermare i francesi ma i Savi non tenendo conto presente che questo è il momento di maggior debolezza di Napoleone rinunceranno ancora una volta ad ogni reazione "per non provocare" i francesi dichiarandosi convinti di non poter far nulla per fermarli. (...)
Sul lago di Garda il 20 aprile il generale Maffei affronta in battaglia a San Massimo e a Santa Lucia l'esercito francese proveniente da Milano.
Emilei va Venezia a chiedere aiuti ma la risposta dei Provveditori veneti è sempre la stessa: non violare la neutralità ed abbandonare Verona.

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