Vietata la riproduzione. © Renato De Paoli in arte Re nato a Spare.
Romanzo storico.
Cangrande
Alcuni raccontarono che sotto l'alto patrocinio, fosse nato una stella che di li a poco, sotto le sue armi, avrebbe unito la penisola italica. Il pronostico delle stelle del cielo aveva predetto grandi successi per il piccolo novo nato. In secoli di usurpazioni e violenze , la gloria e la virtù era necessaria in quella Città di Verona e nei Castelli delle Isole Sparse d'intorno.
Dante
La sconfitta politica di Durante Aligieri è fulminea, irrevocabile, e irricevibile. Comminata dal Papa che lo esiliò in 24 ore. La sua Firenza, prima dell'esilio e doverla abbandonare era in florida economia. Le "Fratrie" fin dal secolo IX X XI XII si erano molto diffuse per la complicanza della distribuzione patrimoniale. Centodieci chiese, ventiquattro monasteri di suore, trenta ospetali con mille letti, quarantasei forni per il pane, sessanta cerusici, ottanta cambiavalute, seicento nodari e ottanta giudici (1). Forse questi numeri per analogia li trovò anche in Verona, Venezia, Padova, Treviso, Vicenza e anche in città come Londra e Amburgo che godevano in diversa maniera l' espansione economica in quei due secoli. Dante era nato nel 1265, nel segno dei gemelli , figlio di un giurista ghibellino, incline più ai suoi affari che a coltivare ambizioni politiche. Dante all'età di sei anni perse la madre e dovette crescere con la matrigna. Nella politica di Roma , si andava tanto per le spiccie. Benedetto Caetani, Cardinale aveva fatto dimettere Celestino V, frate Pietro Morrone, per prenderne il posto e diventare il famoso Bonifacio VIII. Per non correre rischi, salito al soglio, Papa Bonifacio VIII rinchiude Celestino V in una Rocca presso Alatri (2). Per la via di terra i pellegrini che si portavano a Roma per ricevere indulgenze impiegavano dal nod europa quaranta giorni. Non così i Veneziani che avevano collaudate rotte in Adritico che li tenevano ben incardinati al quarto dei territori Imperiali bizantini , ricevuti nel secolo XIII. Bonifacio VIII nel 1300 è preso dal 1° Gubileo. C osì Dante lo ricorda nella sua Canzone, (poi Commedia, e Poi Divina) in particolare ricorda la Settimana Santa dell’anno giubilare proclamato da Bonifacio VIII.
La condizione di tal Durante Aligieri come uomo politico fiorentino era proprio declinata in quei fatidici giorni. Da Triunviro comandante di un popolo turbinoso e irruento, aveva conosciuto la gloria del potere ed aveva impartito ordini e fatto eseguire punizioni. Ma di certo non si pensava di dover li a poco cambiar la sua strada e dover volger il suo cammino e la sua prora verso le Isole Spaventose della Selva Oscura, segnate dal confine invalicabile del Tartaro.
Cangrande
Tra la piazza delle Erbe, nella casa-castello d'angolo avevano fatto il loro quartier generale i neoinfeudati Scala che dalla Baviera erano scesi giù dalle rotte dell'Adige per approdare e far fortuna nella Marca Veronese. Erano Arrivati nel 900' e le loro sorti avevano dato loro fortuna nei grandi e turbinosi momenti di svolte epocali seguite alle incursioni Matildiche, prima , la disputa della divisione del bosco sacro, patrimonio indisponibile di tutti gli Isolani da tempo immemore. C'era grande subbuglio nel Veronese, per la triste conclusione dell'eresia catara-albigese. Gli Scala pur poco ortodossi e inclini ai dictat della Chiesa Romana, non persero l'occasione di fare da braccio secolare a Santa Romana Chiesa sconfinata in quegli anni con il soglio oltr'alpe.
Dante
L'uomo guida di Firenze di fine secolo XIII^ divenne bandito, ricercato, e condannato a morte in contumacia negli ultimi venti anni della sua vita. Bandito ed esiliato, fuggiasco e in pericolo continuo di finire al rogo, poichè la sua condanna era stata pronunciata sotto gli appennini. Il secolo XIV gli si apriva davanti con la prospettiva di umilizioni, e la neccessità di chiedere "ostello" ospitalità e protezione ai potenti e i primi a dare il loro assenso fu la famiglia Scala in Verona.
Cangrande Scala
A Verona la famiglia Scala in quel disastrato 1301, era quella di Alberto I, che muore in questo stesso anno e Verde , giovane e bella ragazza delle Isole proveniente da Bionde, ma naturalizzata per il matrimonio principesco al Castello di Soave. La famiglia era in continuo pericolo , anche se la nascita programmata di un terzogenito, in secondo matrimonio di Alberto I con una giovane proveniente dalle Isole aveva sancito una tregua e un patto di alleanza tra Isolani e Città. Qualche anno prima lo zio di Cngrande I, il fratello di Alberto I, fu assassinato sotto le scale di casa da una congiura ordita dai San Bonifacio. La dove ora una lapide ancora oggi ricorda questo misfatto. D'altronde Mastino primo, ne aveva combinate di cotte e di crude per tentare di ergersi a Soignore in una città e in una laguann piena di isole con non conobbero mai padroni assoluti. Mastino I non si era tirato indietro nella pesecuzione dei Catari - Albigesi, ne nella spartizione del Bosco quando , padrone acereta si appropriò di migliaia di campi, di canneti, di pesce, su cui gli Isolani avevano diritti "ab libitum". La famiglia Scala non dormiva tra due guanciali nonostante la potenza economica, le alleanze e gl'imparentamenti imperiali, la soverchieria sulle magistrature e la violenza capace di ridurre a obbedienza, raggiunta nel secolo XIII in Verona in particolare ma con grandi ambizioni di soggiogare le Isole Sparse, degli Sparti.
Dante Alighieri ,
Non sapeva che di li a poco gli sarebbe toccato di essere mescolato tra giullari, cortigiani/e, sopportare scherni, aggressioni, offese, dei parassiti che lo crederanno uno di loro. Ecco nel XX° Canto come descrive Dante l'aggressione subita.
Non era nella mente di Durante Aligieri di dover trovare ospitalità nelle litigiose famiglie del Margraviato Veneto , tutto in costituzione e in continua dissoluzione.
Bibliografia
1) Cesare Marchi Dante Fabbri Editori 2000 arti grafiche Bergamo pag.11
2) Cesare Marchi Dante, Fabrri editoriArti grafiche Berganmo pag. 33
3) Renato De Paoli www.depaoli.bpbwi.com Dante XX inedito a stampa.2006.
II Capitolo
Cangrande la Republica Venexa Dante.
Il Levante era il grande mercato europeo che passava dalla Republica Venexa. La navigazione era ciò che faceva la differenza nei secoli XII, XIII, XIV, tra la penisola italica, ridotta a carovane lentissime e poco capaci di merci al confrionto con la grande Flotta Veneta. Dante nel suo esilio teneva sempre nella "Tana" casa che gli diedero in uso, sul suo scrittoio una copia in latino dell'Eneide di Virgilio. e di tanto in tanto quando doveva riprendere la rotta smarrita se l'andava a consultare. Dopo che dante fu ospite di Cangrande e la Famiglia Scala, gli impegni più impòortanti furono quelli di Ambasciatore-Esplratore. Conscio dei pericoli che lo aspettavano Cangrande finanziò una esplorazione di Dante in casa Mantovana e poi a vedere cosa combinavano le Isole rialtine, vicine ma lontane. Vicine perchè con una giornata di barca da palo, che con il favore della corrente si raggiungeva. Lontana perchè di altro impero e altre leggi non continentali aveva la sua costituzione. La Republicca Veneta navigava con basi commerciali sconosciute agli italici e risuciivano a far arrivare ai loro empori merci sconosciute o rare in altre città. Per questo Cangrande I emancipatosi dalle condizioni di balio fu molto intraprendente nel voler conoscere questi voicini le cui leggende si favoleggiavano nelle ostarie. La Fama dell'arsenale , grande e potente, incuteva paura al solo pronunciare la parola tanto segreto, tanto forte, tanto potente, con migliaia di maestranze che sfornavano navi come in una moderna catena di montaggio. Piangeva a quell'incarico ricevuto. Si piangeva anche per quello perchè il pericolo era infinito e le sue forze limitatissime. L'Asrsenale aveva conosciuta la grande espansione nel XII secolo dal Doge Ordelafio Falier. (1) Le Isole della Republica Veneta intorno al 126 erano rifornite di gran parte di alimentari riforniti dalla "Tana" che si trova in Ucraina, vicino al mare Azor. (2)
Gli Scala volevano penetrare il segreto Veneziano che consentiva a questi di non essere esatti dall'Imperatore, nè dal papa. Il segreto Veneto era il mare , l'"oceano" come lo si chiamava in antichità così ben evidente nella Geografia di Strabone che Dante era riuscito a leggere.
A Venezia, si svolgono gli incanti,(le gare d'appalto) per armare e caricare di merci le galee grosse della Republica Veneta. Il documento viene stilato a Venezia e porta la data 20 aprile 1301 (3) Il fervore Veneziano non passa inosservato ai potenti confinanti. e non può non destare curiosità questa repubblica che pur non avendo gabelle importanti nella grande laguna riesce così mirabilmente a tenere testa a tutte le Signorie della penisola, ma adirittura non compensando nè papa nè re, nè imperatori. Da anni l'Imperatore Alessio I in Costantinopoli nel 1082 aveva concesso in ricompensa ad aiuti ricevuti dai Veneziani per combattere i normani, privilegi ed esenzioni fiscali in tutti i porti de l'impero e la concessione della 1^ colonia veneziana a Costantinopoli. Cangrande era nipote dell'Imperatore d'occidente, e le sue mire non potevano non tener conto di questo "strano" vicino cjhe vive di commerci e rotte di mare.
Dante
Allora Dante in Verona prepara il suo baule con le carte da viaggio e si prepara a partire per una missione all'inizio facile , ma poi sempre più insidiosa man mano si avvicinerà in barca con il suo Duca alle acque Veneziane per poi andare adesplorare l'Arsenale. Dante nella "sua tana" in Verona prima della partenza è aggredito da alcuni costruttori, che non sanno da chi è protetto e per chi lavora Dante.
0. 4 Io era già disposto tutto quanto
Il progetto di Dante avallato dal giovane Cangrande I Scala è che la mssione si proceda da Verona per poi arrivare a Peschiera - Arilica- in territorio Veronese. Li l'ambasciatofre dante alighieri scenderà per il mincio verso Mantova. Però è l'occasione per proporre a cangrande di incamminarsi anche verso nord e vedere i confini Veronesi Trentini per mettere fine alle contese che da lungo tempo non lasciano il giovane principe sereno. La fortezza di Peschera circondata da migliaia di ettari d'acqua è anche la porta per Verona o il trmpolino per sottomettere il Bresciano e il Bergamasco.
20. 61 Suso in Italia bella giace un laco,
GARDA (GVARDA) BENACO
SCHIZA SU STO STRAMBOTO
http://www.youtube.com/watch?v=sZkRp-QX9KY&feature=related
20. 66 de l'acqua che nel detto laco stagna.
http://www.youtube.com/watch?v=8a1rSbDDcIw&feature=related
MAPPA PESCHIERA BENACO
20. 71 da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi,
Come geografo Dante tenta di censire anche l'acqua che scende da mille rivoli fossi fossetti e rii. Ma non ce la fa perchè sono più di mille scrive. Così si accontenta di definire il Mincio.
20. 75 e fassi fiume giù per verdi paschi.
PAR VEDAR EL MINCIO:
(SCHIZA SU STO STRAMBOTO)
http://www.youtube.com/watch?v=k_0e99lPEfU&feature=related
BENACO PESCHIERA MINCIO
PALEOALVEO MINCIO VALEGGIO SUL MINCIO
SCHIZA SU STO STRAMBOTO
http://www.youtube.com/watch?v=xpqoBlQ7_Fs&feature=related
DA MANTOA A PESCHIERA IN BICI PALO AVE MINCIO VISTE LETERARIE : DANTE XX CANTO I CANTICA
SCHIZA SU STO STAMBOTO
http://youtube.com/watch?v=VrD6paDApCQ
20. 78 fino a Governol, dove cade in Po.
Le acque libere dante le chiama Mincio fino a Governo (Governo dell'acqua). Governo, è un ridente paese a est di Mantova dove primeggiano due grandi isole e due grandi torri edificate da Matilde a guardia per i traffici fluviali a far gabella a favore di Mantova e di Polirone che gli sta in fronte.-
Dante non sa come chiamare tutta quell'acqua che rende le Isole di Mantova selvagge e piene di canneti. Così vede quel grande lago che va da Mantova alle Isole Sparse di Ostia - Foce - Ostilia- fino a Ravenna e Venezia a forma di lama.
20. 79 Non molto ha corso, ch'el trova una lama,
MAPPA P 7 2 3 8 LAMA ATALAS MAIOR 1669 SPARSE PO MINCIO TION TARTARO TREGNON MENAGO BUSE' ADIGE ALZARE ARZARE SAN PIETRO IN VALLE PONTE MULIN BASTION SAN MICHELE, BEPA, CASTEL CARPANEA DEL TARTARO MENAGO S.TERESA IN VALLE CROCETA-TORETA BARUCCHELLA ROTTA DEL CASTAGNARO , CARPI , BEGOSSO....
MAPPA P 7 2 3 9 LAMA VIRGILIO MANTO
20. 80 ne la qual si distende e la 'mpaluda;
Questo è la parte di viaggio più sicura per Dante e il suo barcarolo. Perchè poi raggiungere le lagune ben controllate dai Rialtini non sarà uno scherzo. No ha lasiapassare per quei luoghi che non conosce. Ma gli Sacal lo mettono alla prova.
Bibliografia capitolo II
1) G. Paolo Borsetto veneto Quei come Marco Venezia logisticas.c.a.r.l. pag. 3
2) G. Paolo Borsetto veneto Quei come Marco Venezia logisticas.c.a.r.l. pag. 9
3) G. Paolo Borsetto veneto Quei come Marco Venezia logisticas.c.a.r.l. pag. 6
4) G. Paolo Borsetto veneto Quei come Marco Venezia logisticas.c.a.r.l. pag. 13
5) Renato De Paoli http/:www.depaoli.pbwiki.com Dante xx. inedito 2006
6) Renato De Paoli http/:www.depaoli.pbwiki.com Dante xx. inedito 2006
7) Renato De Paoli http/:www.depaoli.pbwiki.com Dante xx. inedito 2006
8) Renato De Paoli http/:www.depaoli.pbwiki.com Dante xx. inedito 2006
9) Renato De Paoli http/:www.depaoli.pbwiki.com Dante xx. inedito 2006
Romanzo storico.
Cangrande
Alcuni raccontarono che sotto l'alto patrocinio, fosse nato una stella che di li a poco, sotto le sue armi, avrebbe unito la penisola italica. Il pronostico delle stelle del cielo aveva predetto grandi successi per il piccolo novo nato. In secoli di usurpazioni e violenze , la gloria e la virtù era necessaria in quella Città di Verona e nei Castelli delle Isole Sparse d'intorno.
Dante
La sconfitta politica di Durante Aligieri è fulminea, irrevocabile, e irricevibile. Comminata dal Papa che lo esiliò in 24 ore. La sua Firenza, prima dell'esilio e doverla abbandonare era in florida economia. Le "Fratrie" fin dal secolo IX X XI XII si erano molto diffuse per la complicanza della distribuzione patrimoniale. Centodieci chiese, ventiquattro monasteri di suore, trenta ospetali con mille letti, quarantasei forni per il pane, sessanta cerusici, ottanta cambiavalute, seicento nodari e ottanta giudici (1). Forse questi numeri per analogia li trovò anche in Verona, Venezia, Padova, Treviso, Vicenza e anche in città come Londra e Amburgo che godevano in diversa maniera l' espansione economica in quei due secoli. Dante era nato nel 1265, nel segno dei gemelli , figlio di un giurista ghibellino, incline più ai suoi affari che a coltivare ambizioni politiche. Dante all'età di sei anni perse la madre e dovette crescere con la matrigna. Nella politica di Roma , si andava tanto per le spiccie. Benedetto Caetani, Cardinale aveva fatto dimettere Celestino V, frate Pietro Morrone, per prenderne il posto e diventare il famoso Bonifacio VIII. Per non correre rischi, salito al soglio, Papa Bonifacio VIII rinchiude Celestino V in una Rocca presso Alatri (2). Per la via di terra i pellegrini che si portavano a Roma per ricevere indulgenze impiegavano dal nod europa quaranta giorni. Non così i Veneziani che avevano collaudate rotte in Adritico che li tenevano ben incardinati al quarto dei territori Imperiali bizantini , ricevuti nel secolo XIII. Bonifacio VIII nel 1300 è preso dal 1° Gubileo. C osì Dante lo ricorda nella sua Canzone, (poi Commedia, e Poi Divina) in particolare ricorda la Settimana Santa dell’anno giubilare proclamato da Bonifacio VIII.
La condizione di tal Durante Aligieri come uomo politico fiorentino era proprio declinata in quei fatidici giorni. Da Triunviro comandante di un popolo turbinoso e irruento, aveva conosciuto la gloria del potere ed aveva impartito ordini e fatto eseguire punizioni. Ma di certo non si pensava di dover li a poco cambiar la sua strada e dover volger il suo cammino e la sua prora verso le Isole Spaventose della Selva Oscura, segnate dal confine invalicabile del Tartaro.
Cangrande
Tra la piazza delle Erbe, nella casa-castello d'angolo avevano fatto il loro quartier generale i neoinfeudati Scala che dalla Baviera erano scesi giù dalle rotte dell'Adige per approdare e far fortuna nella Marca Veronese. Erano Arrivati nel 900' e le loro sorti avevano dato loro fortuna nei grandi e turbinosi momenti di svolte epocali seguite alle incursioni Matildiche, prima , la disputa della divisione del bosco sacro, patrimonio indisponibile di tutti gli Isolani da tempo immemore. C'era grande subbuglio nel Veronese, per la triste conclusione dell'eresia catara-albigese. Gli Scala pur poco ortodossi e inclini ai dictat della Chiesa Romana, non persero l'occasione di fare da braccio secolare a Santa Romana Chiesa sconfinata in quegli anni con il soglio oltr'alpe.
Dante
L'uomo guida di Firenze di fine secolo XIII^ divenne bandito, ricercato, e condannato a morte in contumacia negli ultimi venti anni della sua vita. Bandito ed esiliato, fuggiasco e in pericolo continuo di finire al rogo, poichè la sua condanna era stata pronunciata sotto gli appennini. Il secolo XIV gli si apriva davanti con la prospettiva di umilizioni, e la neccessità di chiedere "ostello" ospitalità e protezione ai potenti e i primi a dare il loro assenso fu la famiglia Scala in Verona.
Cangrande Scala
A Verona la famiglia Scala in quel disastrato 1301, era quella di Alberto I, che muore in questo stesso anno e Verde , giovane e bella ragazza delle Isole proveniente da Bionde, ma naturalizzata per il matrimonio principesco al Castello di Soave. La famiglia era in continuo pericolo , anche se la nascita programmata di un terzogenito, in secondo matrimonio di Alberto I con una giovane proveniente dalle Isole aveva sancito una tregua e un patto di alleanza tra Isolani e Città. Qualche anno prima lo zio di Cngrande I, il fratello di Alberto I, fu assassinato sotto le scale di casa da una congiura ordita dai San Bonifacio. La dove ora una lapide ancora oggi ricorda questo misfatto. D'altronde Mastino primo, ne aveva combinate di cotte e di crude per tentare di ergersi a Soignore in una città e in una laguann piena di isole con non conobbero mai padroni assoluti. Mastino I non si era tirato indietro nella pesecuzione dei Catari - Albigesi, ne nella spartizione del Bosco quando , padrone acereta si appropriò di migliaia di campi, di canneti, di pesce, su cui gli Isolani avevano diritti "ab libitum". La famiglia Scala non dormiva tra due guanciali nonostante la potenza economica, le alleanze e gl'imparentamenti imperiali, la soverchieria sulle magistrature e la violenza capace di ridurre a obbedienza, raggiunta nel secolo XIII in Verona in particolare ma con grandi ambizioni di soggiogare le Isole Sparse, degli Sparti.
Dante Alighieri ,
Non sapeva che di li a poco gli sarebbe toccato di essere mescolato tra giullari, cortigiani/e, sopportare scherni, aggressioni, offese, dei parassiti che lo crederanno uno di loro. Ecco nel XX° Canto come descrive Dante l'aggressione subita.
Come la facia me n’dà szò in iorlo piasè baso,
20. 11 mirabilmente apparve esser travoltogo avù na straordinaria aparizion e son sta rebaltà
20. 12 ciascun tra 'l mento e 'l principio del casso;ogni uno tra la sbesola e el prinzsipio del caszo;
20. 13 ché da le reni era tornato 'l voltoché dai reni era vegn’ù deolta la facia
20. 14 e in dietro venir li convenia,e indrio vegner ghe convegnea
20. 15 perché 'l veder dinanzi era lor tolto..parchè el vedar dinanzi a lori g’era cavà. (3)
Non era nella mente di Durante Aligieri di dover trovare ospitalità nelle litigiose famiglie del Margraviato Veneto , tutto in costituzione e in continua dissoluzione.
Bibliografia
1) Cesare Marchi Dante Fabbri Editori 2000 arti grafiche Bergamo pag.11
2) Cesare Marchi Dante, Fabrri editoriArti grafiche Berganmo pag. 33
3) Renato De Paoli www.depaoli.bpbwi.com Dante XX inedito a stampa.2006.
II Capitolo
Cangrande la Republica Venexa Dante.
Il Levante era il grande mercato europeo che passava dalla Republica Venexa. La navigazione era ciò che faceva la differenza nei secoli XII, XIII, XIV, tra la penisola italica, ridotta a carovane lentissime e poco capaci di merci al confrionto con la grande Flotta Veneta. Dante nel suo esilio teneva sempre nella "Tana" casa che gli diedero in uso, sul suo scrittoio una copia in latino dell'Eneide di Virgilio. e di tanto in tanto quando doveva riprendere la rotta smarrita se l'andava a consultare. Dopo che dante fu ospite di Cangrande e la Famiglia Scala, gli impegni più impòortanti furono quelli di Ambasciatore-Esplratore. Conscio dei pericoli che lo aspettavano Cangrande finanziò una esplorazione di Dante in casa Mantovana e poi a vedere cosa combinavano le Isole rialtine, vicine ma lontane. Vicine perchè con una giornata di barca da palo, che con il favore della corrente si raggiungeva. Lontana perchè di altro impero e altre leggi non continentali aveva la sua costituzione. La Republicca Veneta navigava con basi commerciali sconosciute agli italici e risuciivano a far arrivare ai loro empori merci sconosciute o rare in altre città. Per questo Cangrande I emancipatosi dalle condizioni di balio fu molto intraprendente nel voler conoscere questi voicini le cui leggende si favoleggiavano nelle ostarie. La Fama dell'arsenale , grande e potente, incuteva paura al solo pronunciare la parola tanto segreto, tanto forte, tanto potente, con migliaia di maestranze che sfornavano navi come in una moderna catena di montaggio. Piangeva a quell'incarico ricevuto. Si piangeva anche per quello perchè il pericolo era infinito e le sue forze limitatissime. L'Asrsenale aveva conosciuta la grande espansione nel XII secolo dal Doge Ordelafio Falier. (1) Le Isole della Republica Veneta intorno al 126 erano rifornite di gran parte di alimentari riforniti dalla "Tana" che si trova in Ucraina, vicino al mare Azor. (2)
Gli Scala volevano penetrare il segreto Veneziano che consentiva a questi di non essere esatti dall'Imperatore, nè dal papa. Il segreto Veneto era il mare , l'"oceano" come lo si chiamava in antichità così ben evidente nella Geografia di Strabone che Dante era riuscito a leggere.
A Venezia, si svolgono gli incanti,(le gare d'appalto) per armare e caricare di merci le galee grosse della Republica Veneta. Il documento viene stilato a Venezia e porta la data 20 aprile 1301 (3) Il fervore Veneziano non passa inosservato ai potenti confinanti. e non può non destare curiosità questa repubblica che pur non avendo gabelle importanti nella grande laguna riesce così mirabilmente a tenere testa a tutte le Signorie della penisola, ma adirittura non compensando nè papa nè re, nè imperatori. Da anni l'Imperatore Alessio I in Costantinopoli nel 1082 aveva concesso in ricompensa ad aiuti ricevuti dai Veneziani per combattere i normani, privilegi ed esenzioni fiscali in tutti i porti de l'impero e la concessione della 1^ colonia veneziana a Costantinopoli. Cangrande era nipote dell'Imperatore d'occidente, e le sue mire non potevano non tener conto di questo "strano" vicino cjhe vive di commerci e rotte di mare.
Dante
Allora Dante in Verona prepara il suo baule con le carte da viaggio e si prepara a partire per una missione all'inizio facile , ma poi sempre più insidiosa man mano si avvicinerà in barca con il suo Duca alle acque Veneziane per poi andare adesplorare l'Arsenale. Dante nella "sua tana" in Verona prima della partenza è aggredito da alcuni costruttori, che non sanno da chi è protetto e per chi lavora Dante.
0. 4 Io era già disposto tutto quanto
Mi o zà preparà tuto quanto
20. 5 a riguardar ne lo scoperto fondo,e gaurdo da novo nel scuerto fondo (del baul)
20. 6 che si bagnava d'angoscioso pianto;che se bagnava ingosà dal pianzar;
20. 7 e vidi gente per lo vallon tondoe ho visto gente par el valon tondo
20. 8 venir, tacendo e lagrimando, al passoche vegnea , tasendo e lagrimando, ala porta
20. 9 che fanno le letane in questo mondo.che i fa le tane i sto modo.
20. 10 Come 'l viso mi scese in lor più basso,Come la facia me n’dà szò in iorlo piasè baso,
20. 11 mirabilmente apparve esser travoltogo avù na straordinaria aparizion e son sta rebaltà
20. 12 ciascun tra 'l mento e 'l principio del casso;ogni uno tra la sbesola e el prinzsipio del caszo;
20. 13 ché da le reni era tornato 'l voltoché dai reni era vegn’ù deolta la facia
20. 14 e in dietro venir li convenia,e indrio vegner ghe convegnea
20. 15 perché 'l veder dinanzi era lor tolto..parchè el vedar dinanzi a lori g’era cavà. 5)
Il progetto di Dante avallato dal giovane Cangrande I Scala è che la mssione si proceda da Verona per poi arrivare a Peschiera - Arilica- in territorio Veronese. Li l'ambasciatofre dante alighieri scenderà per il mincio verso Mantova. Però è l'occasione per proporre a cangrande di incamminarsi anche verso nord e vedere i confini Veronesi Trentini per mettere fine alle contese che da lungo tempo non lasciano il giovane principe sereno. La fortezza di Peschera circondata da migliaia di ettari d'acqua è anche la porta per Verona o il trmpolino per sottomettere il Bresciano e il Bergamasco.
20. 61 Suso in Italia bella giace un laco,
Suso in Italia bela distesa un lago
20. 62 a piè de l'Alpe che serra Lamagnaal pieè de l’Alpe che sara Lamagna
20. 63 sovra Tiralli, c'ha nome Benaco.sora Tirali , gà nome Benaco.
20. 64 Per mille fonti, credo, e più si bagnapar mile, fontane, credo, e piasè se bagna
20. 65 tra Garda e Val Camonica e Penninotra Garda e Val Comunica e Penin
GARDA (GVARDA) BENACO
SCHIZA SU STO STRAMBOTO
http://www.youtube.com/watch?v=sZkRp-QX9KY&feature=related
20. 66 de l'acqua che nel detto laco stagna.
.de l’acua che nel dito lago sta.
20. 67 Loco è nel mezzo là dove 'l trentinoLago l’è nel mezo là indoe el trentin
20. 68 pastore e quel di Brescia e 'l veronesepastor e quel de Brescia e l’veronese
20. 69 segnar poria, s'e' fesse quel cammino..segnar podaria , se fese quela caminada
20. 70 Siede Peschiera, bello e forte arnesesentà Peschiera , belo e forte castel
PESCHIERA SCMIZIA - EL MINCIO - SCOMIZIO - MINCIO
SCHIZA SU STO STRAMBOTOhttp://www.youtube.com/watch?v=8a1rSbDDcIw&feature=related
MAPPA PESCHIERA BENACO
20. 71 da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi,
da frontegiar Brescianie e Bergamaschi.
A Dante oltre che l'ambasciatore è chiesto anche di fare il geografo e l'ingegnere idraulico. Le questioni e le liti per l'acqua sono molto sentite dal Signore di Verona che chiede lumi e consiglio all'illustre fuggiasco, bandito, che si deve guadagnare il pane "salato" trovando delle valide risposte per il suo Principe. Così alla domanda se l'acqua del Benaco deva esser libera e uscire da tutte le parti o se ne possa fare un univa via Dante risponde affermativamente:"Indoe la riva i‘n’torno piasè va zsò
20. 73 Ivi convien che tutto quanto caschili convien che tuto quanto casca
20. 74 ciò che 'n grembo a Benaco star non può,quel che in panza a Benaco star no pol (7)
Come geografo Dante tenta di censire anche l'acqua che scende da mille rivoli fossi fossetti e rii. Ma non ce la fa perchè sono più di mille scrive. Così si accontenta di definire il Mincio.
20. 75 e fassi fiume giù per verdi paschi.
e se fa acua par verdi prà.
20. 76 Tosto che l'acqua a correr mette co,Quando che l’acua a corar mete el cor,
20. 77 non più Benaco, ma Mencio si chiamano se ciama più Benaco ma Mencio
PAR VEDAR EL MINCIO:
(SCHIZA SU STO STRAMBOTO)
http://www.youtube.com/watch?v=k_0e99lPEfU&feature=related
BENACO PESCHIERA MINCIO
PALEOALVEO MINCIO VALEGGIO SUL MINCIO
SCHIZA SU STO STRAMBOTO
http://www.youtube.com/watch?v=xpqoBlQ7_Fs&feature=related
DA MANTOA A PESCHIERA IN BICI PALO AVE MINCIO VISTE LETERARIE : DANTE XX CANTO I CANTICA
SCHIZA SU STO STAMBOTO
http://youtube.com/watch?v=VrD6paDApCQ
20. 78 fino a Governol, dove cade in Po.
fin a Governol, in’doe casca in Po. 8
Le acque libere dante le chiama Mincio fino a Governo (Governo dell'acqua). Governo, è un ridente paese a est di Mantova dove primeggiano due grandi isole e due grandi torri edificate da Matilde a guardia per i traffici fluviali a far gabella a favore di Mantova e di Polirone che gli sta in fronte.-
Dante non sa come chiamare tutta quell'acqua che rende le Isole di Mantova selvagge e piene di canneti. Così vede quel grande lago che va da Mantova alle Isole Sparse di Ostia - Foce - Ostilia- fino a Ravenna e Venezia a forma di lama.
20. 79 Non molto ha corso, ch'el trova una lama,
No tanto l’avea corso, ch’el cata na lama
MAPPA P 7 2 3 8 LAMA ATALAS MAIOR 1669 SPARSE PO MINCIO TION TARTARO TREGNON MENAGO BUSE' ADIGE ALZARE ARZARE SAN PIETRO IN VALLE PONTE MULIN BASTION SAN MICHELE, BEPA, CASTEL CARPANEA DEL TARTARO MENAGO S.TERESA IN VALLE CROCETA-TORETA BARUCCHELLA ROTTA DEL CASTAGNARO , CARPI , BEGOSSO....
MAPPA P 7 2 3 9 LAMA VIRGILIO MANTO
20. 80 ne la qual si distende e la 'mpaluda;
ne la qual se distende e là con i pali szuga;
20. 81 e suol di state talor essere grama.solo d’istà ciare olte ghe poca acua 9)
Dante sa di raggiungere Mantova con un lasciapassare (Passaporto) valido e così come esploratore poeta ha anche la possibilità e il piacere di vedere dove è nato il suo grande Vate: Virgilio.Questo è la parte di viaggio più sicura per Dante e il suo barcarolo. Perchè poi raggiungere le lagune ben controllate dai Rialtini non sarà uno scherzo. No ha lasiapassare per quei luoghi che non conosce. Ma gli Sacal lo mettono alla prova.
Bibliografia capitolo II
1) G. Paolo Borsetto veneto Quei come Marco Venezia logisticas.c.a.r.l. pag. 3
2) G. Paolo Borsetto veneto Quei come Marco Venezia logisticas.c.a.r.l. pag. 9
3) G. Paolo Borsetto veneto Quei come Marco Venezia logisticas.c.a.r.l. pag. 6
4) G. Paolo Borsetto veneto Quei come Marco Venezia logisticas.c.a.r.l. pag. 13
5) Renato De Paoli http/:www.depaoli.pbwiki.com Dante xx. inedito 2006
6) Renato De Paoli http/:www.depaoli.pbwiki.com Dante xx. inedito 2006
7) Renato De Paoli http/:www.depaoli.pbwiki.com Dante xx. inedito 2006
8) Renato De Paoli http/:www.depaoli.pbwiki.com Dante xx. inedito 2006
9) Renato De Paoli http/:www.depaoli.pbwiki.com Dante xx. inedito 2006
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