Domenica 20 maggio 2018 _ Villa Godi _ Piovene _ Sarmego di Grumolo delle Abbadesse ( Vicenza )
di Renato De Paoli
L'Accademia Olimpica, di Vicenza , si è data convegno domenica 20 maggio, nella splendida Villa Godi _ Piovene , in campagna, appartenuta a Renato Cevese, (ora ai suoi eredi) , luminare ,insigne, tutelare , delle bellezze architettoniche Vicentine. La mattinata di lavori , ha visto l'intervento tra gli altri della già Sindaco/a di Grumulo delle Abadesse , Maria Luisa Teso, con i saluti e i ricordi, del comune omonimo, anche e famoso per la coltivazione e commercializzazione dello speciale straordinario riso, vialone nano.
Assente il Sindaco di Vicenza_ Presidente della Provincia di Vicenza Achille Variati, ha reso omaggio con una sua lettera letta pubblicamnte. Altro illustre assente Arch. Beltramini presidente del Cisa ha declinato l'invito per la sua visita a NY. Così, nel salone salone centrale del piano terreno della Villa Godi, gremito in tutti i posti e ancor di più, tra gli intervenuti a vario titolo, dopo il saluto sobrio dei famigliari, si è potuto godere di alcuni aneddoti retroscenici di Martin Kubelik , Architetto Accademico cresciuto nella capitale Ceca, sulle rive della Moldava, esule della famosa "Primavera" ora riabilitato in patria e fuori, venuto da Praga, appositamente per rinovellare la conoscenza di Renato Cevese risalente al 1968. Dalle parole del Prof. Kubelik, espresse in perfetto italiano, si è potuto, per chi no lo avesse saputo, riconoscere ancora di più "il carisma , la competenza professionale " espressi nella lunga vita di Renato Cevese. "Amore e sensibilità" del letterato vicentino, riconosciuto internazionalmente, hanno fatto da guida nella storia dell'arte del dopoguerra , in una Vicenza martoriata dalle vicende belliche del 1944_45. Anche Il patrimonio architettonico era stato messa a dura prova, ricorda Kubelik, ed è in questo contesto che il giovane Renato Cevese, comincia la sua intramontabile opera di riecupero, restauro, ricucitura di un patrimonio oggi in parte sotto tutela del prestigioso "UNESCO", ovvero patrimonio dell'Umanità. Nel novero del Partimonio di Vicenza Renato Cevese presta la sua competenza professionale, tra "le rovine" di San Nicola, San Silvestro. Nel passare degli anni Cevese si interessa professionalmente a Villa Poiana , e Villa Caldogno, opere di Andrea "Palladio". Così il Maestro dell'arte vicentina, contribuisce collabora ad arricchisce il dibattito con articoli con Mazzotti, dal 1952.
Ma veniamo all'incontro tra Martin, "giovane studente sfacciato" dissidente, in esilio, e Renato Cevese, primo incontro avvenuto nel 1968.
Ma veniamo all'incontro tra Martin, "giovane studente sfacciato" dissidente, in esilio, e Renato Cevese, primo incontro avvenuto nel 1968.
"Sfacciato" perchè nel primo articolo di architettura proposto a Cevese, l'insigne Accademico, fece notare , a Kubelik , piano piano , con garbo e gentilezza che era tutto sbagliato e tutto da riscrivere di sana pianta. "ammisi lo sbaglio " confessa, quasi arrossendo, per i peccati digioventù Martin, e così si consolidò l'amicizia e la stima reciproca, cementata , poi in tanti successivi incontri dagli anni '70, al 2000. Il barbuto professore praghese, passa in rassegna tra gli altri gli anni del Corso a Mestrino del 1973, e l'incontro del 1974 della delegazione venuta da Vienna ospite del "Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio" , CISA : fondato a Vicenza nel 1958 per con il patrocinio di Enti pubblici locali, sollecitati dalla volontà e grande forza deterrminazione e fermezza da Renato Cevese, di cui fu direttore dalla fondazione fino al 1991. L'ospite che era a fianco dello scrivente rinovellava la competenza di Cevese che era di casa, con l'architetto Todescato, nel Palazzo con annesso giardino " Tretti " di San Pietro 67 di Vicenza. Così anche lo scrivente lo conobbe per lunghi anni quando lo stesso assieme all'Architetto Francesco Chiozzi, proti del Comune di Vicenza, davano man forte a tutte le iniziative di rispetto_ tutela perorate_supplicate da Cevese, indomito tutore dell'architettura bella, ornata di Vicenza. Arriva il "canto del cigno", con il prestigioso, coraggioso restauro del Palazzo "Barbaran da Porto" portato a temine con impegno e successo per volontà di Cevese che ne riconobbe i segni indiscutibili di Andrea "Palladio". Con il ricordo del 1993 dell' invito della Presidenza della Repubblica Ceca, Václav Havel, fatto a Renato Cevese con conferimento della cittadinanza onoraria di Praga, che si conclude il ricordo con queste parole , che racchiudono il pensiero e l'opera spesso inascoltata, di Renato Cevese, visto da Martin Kublik,
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