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sabato 20 febbraio 2010

RENATO DE PAOLI E EL MINISTRO CANDIDATO SINDACO VENEXIA BRUNETTA DIGITALIZZA LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

(AGI) - Roma, 19 feb. - Via libera dal Consiglio dei Ministri al nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale (il cosiddetto ‘cad’), proposto dal ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta. Un decreto - fanno notare al ministero - che “segna il passaggio dall’amministrazione novecentesca (fatta di carta e timbri) all’amministrazione del XXI secolo (digitalizzata e sburocratizzata) e fornisce una puntuale attuazione dei criteri di delega contenuti nell’articolo 33 della legge n. 69 del 2009″.
Il ‘cad’ viene copnsiderato come “il secondo pilastro su cui poggia il disegno di modernizzazione e digitalizzazione della PA definito nel Piano industriale presentato nel maggio 2008″.

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Una riforma che “risponde in maniera puntuale alla necessita’ di mettere a disposizione delle amministrazioni e dei pubblici dipendenti strumenti (soprattutto digitali) in grado di incrementare l’efficienza e l’efficacia dell’intero sistema pubblico. I cittadini e le imprese richiedono infatti mezzi piu’ snelli, rapidi e meno costosi per comunicare con le pubbliche amministrazioni. L’obiettivo e’ quindi quello di evitare che strutture obsolete e procedure interminabili continuino a gravare il sistema Italia di costi e di adempimenti tali da scoraggiare l’afflusso di capitali internazionali a vantaggio di Paesi, anche emergenti, che hanno piu’ decisamente imboccato la strada della modernizzazione e della semplificazione amministrativa”.
Le principali novita’ riguardano la riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni attraverso l’istituzione di un ufficio unico responsabile delle attivita’ Ict, la razionalizzazione organizzativa e informatica dei procedimenti, l’introduzione del protocollo informatico e del fascicolo elettronico; la semplificazione dei rapporti con i cittadini e con le imprese attraverso l’introduzione di forme di pagamenti informatici, lo scambio di dati tra imprese e PA, la diffusione e l’uso della Pec, l’accesso ai servizi in rete, l’utilizzo della firma digitale, la dematerializzazione dei documenti e l’arricchimento dei contenuti dei siti istituzionali in termini di trasparenza; la sicurezza e lo scambio dei dati attraverso la predisposizione, in caso di eventi disastrosi, di piani di emergenza per garantire la continuita’ operativa nella fornitura di servizi e lo scambio di dati tra PA e cittadini.
Con il nuovo Codice si guadagnera’ anche in produttivita’. Gli esperti del ministero prevedono una riduzione dei tempi fino all’80% per le pratiche amministrative; riduzioni dei costi della giustizia; riduzione di circa 1 milione di pagine l’anno per l’effetto dell’avvio della dematerializzazione, con l’obiettivo al 2012 di ridurre di 3 milioni le pagine; risparmio del 90% dei costi di carta e del relativo impatto ecologico (uso e smaltimento) per circa 6 milioni di euro l’anno (solo acquisto senza smaltimento). (AGI) Red/Fri

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